Mai il Napoli aveva portato così tanti giocatori ad una Coppa del Mondo. Degli 84 giocatori militanti nella Serie A italiana, che hanno partecipato ai Mondiali brasiliani, ben 13 sono di proprietà del Napoli. Superata anche la Juventus che ha messo a disposizione ben 12 elementi. Un segnale eloquente di come la squadra di Benitez stia crescendo sia a livello Nazionale che Internazionale. Il merito di questa crescita, è sia dell’allenatore Spagnolo, che ha saputo scegliere con cura gli innesti ad inizio stagione (Mertens, Albiol, Reina, Callejon su tutti) e nel mercato di riparazione ( Henrique e Ghoulam), sia della società, che cresce costantemente di anno in anno, rispettando sempre quel Fair Play finanziario di cui si fanno beffa le solite squadre ( nonostante le sanzioni milionarie subite).

Questi i giocatori partenopei che hanno partecipato alla rassegna Mondiale:
Il Brasilaino Henrique, l’ Algerino Ghoulam, il folletto Belga Mertens, gli argentini Andujar, Fernandez ed Higuain, il terzetto Svizzero di centrocampo Inler, Dzemaili e Behrami, gli Spagnoli Reina ed Albiol, il Colombiano Zuniga, ed infine Insigne. A questi va aggiunto Vargas del Cile che in questa stagione è stato in prestito, prima al Gremio e poi al Valencia, dove ha sfiorato la Finale di Europa League.

Adesso proviamo a vestire i panni di Mister Benitez, ed improvvisiamo un 11 con i giocatori a disposizione; sicuramente questa sarebbe la formazione più convincente, un 4-3-3 votato all’attacco, con in panchina Andujar, Henrique e Vargas. Una formazione di tutto rispetto.


Dopo i gironi eliminatori, che hanno visto le inaspettate debacle di Italia e Spagna, i giocatori che militano nelle fila partonepee a partecipare agli Ottavi sono ben 11; soltanto la corazzata del Bayern è riuscita a superare il Napoli con ben 12 elementi. Si arriva così alla vigilia delle semifinali, con ancora 4 giocatori del Napoli presenti; si tratta degli Argentini Fernandez, Higuain e Andujar, e del Brasiliano Henrique. Un risultato storico, che riporta il Napoli ai tempi di Italia 90 ,quando Maradona, De Napoli, Ferrara e Carnevale si contesero al San Paolo l'accesso alla finale dell'Olimpico.

Analizziamo il Mondiale dei singoli giocatori, partendo dalle delusioni. Sicuramente nessuno si aspettava l’uscita prematura dei Campioni in Carica e dell’Italia di Prandelli, ma probabilmente sono state le squadre che hanno espresso il peggior calcio della competizione. Per Reina ed Albiol è stato un Mondiale senza glorie e senza macchie; hanno assistito impotenti dalla panchina alle cocenti sconfitte con Olanda e Cile, e hanno disputato un’ottima partita nella vittoria inutile contro l’Australia. E’ dispiaciuto però vedere difendere la porta della Spagna a un Casillas ormai fuori forma e senza stimoli, e vedere Reina, autentico uomo spogliatoio, ancora una volta relegato a ruolo di secondo, cosa che non meritava assolutamente vista la grandissima stagione disputata in maglia Azzurra. Anche per Insigne è stato uno Mondiale impalpabile. In un Italia che cadeva a pezzi, era impossibile per Insigne mettersi in mostra. Insigne ha giocato soltanto 30 minuti nella bruciante sconfitta contro la Costa Rica.

Passiamo alle rivelazioni dei Mondiali.
Nessuno alla vigilia della Coppa del Mondo avrebbe ipotizzato un passaggio del turno dell’Algeria ai danni della Russia di Capello, invece la squadra di Halilhodžić ha impressionato tutti, raggiungendo meritatamente gli Ottavi. Ghoulam ha giocato la prima partita del girone, per poi cedere il posto al Parmense Mesbah nelle successive due partite. Non ha assolutamente sfigurato contro il Belgio nella prima partita, offrendo il suo apporto soprattutto in fase d’attacco, ma mostrando qualche disattenzione contro i veloci trequartisti dei Diavoli Rossi. Si è ripreso poi la maglia da titolare contro la Germania, mostrando tutto il suo valore e sfiorando anche il goal; prestazione macchiata però da una marcatura alquanto dolce sul goal del vantaggio tedesco di Schurrle. Un Mondiale da 6 in pagella per Ghoulam.
Altra sorpresa dei Mondiali, questa però annunciata, è stata la Colombia di Zuniga. Reduce da una stagione da infortunato (soltanto 6 le presenze per lui con la maglia Azzurra), Zuniga ha disputato un’ottimo Mondiale; sempre titolare nelle scelte del CT Pekerman, ha dimostrato costantemente il suo valore e la sua abnegazione alla causa Colombiana. Finalmente si è rivisto lo Zuniga di due anni fa, motorino instancabile sulla corsia esterna. Unica macchia, il fallo che ha estromesso Neymar dai Mondiali. Sicuramente non era un intervento assassino come quello di Matuidi su Onazi, però i media ci sono andati a nozze, infierendo non poco sul terzino Colombiano. Nonostante ciò, per lui un Mondiale da 7 in pagella.

Un grande Mondiale anche per la Svizzera, che si è vista scappare via il passaggio ai Quarti di Finale, soltanto al 118° minuto contro l’Argentina. A Inler e Behrami sono state affidate le chiavi del centrocampo Svizzero, e se non per le netta sconfitta contro la Francia, hanno davvero svolto nel migliore dei modi il loro compito. Un peccato sapere che il Behrami visto in questo Mondiale sia destinato a cambiare maglia. Valon è stato uno degli uomini squadra della Svizzera, trascinandola alla prima vittoria contro l’Ecuador. Sontuosa partita anche contro l’Argentina del mediano di origine kosovara, che non ha lasciato mai solo Messi e non ha concesso nulla al compagno di squadra Higuain.
Al di sopra delle aspettative anche il Mondiale di Gokhan Inler. Il capitano Elvetico ha mostrato quella voglia e quella grinta che è mancata in alcuni scorci di stagione con la maglia azzurra, senza mai darsi per vinto. Sempre al centro del gioco, ha giocato tantissimi palloni, rendendosi protagonista anche di alcune giocate sublimi. Per entrambi un Mondiale da 7,5 in pagella. A differenza dei compagni di squadra, Dzemaili è stato impegnato per soltanto 54 minuti dal CT Hitfeld. Nonostante ciò è riuscito a segnare un goal e si è reso protagonista dell’azione che poteva portare ai rigori la partita contro l’Argentina. Difficilmente Blerim dimenticherà quel pallone che si è stampato sul palo al 120° minuto contro la Seleccion Albiceleste. Impossibile dare una valutazione al Mondiale di Dzemaili, che molto probabilmente, dopo 86 presenze e 16 reti, dirà addio alla maglia Azzurra.

Un gran bel Mondiale anche per Dries Mertens e per il suo Belgio, eliminati ai Quarti contro l’Argentina. Mertens si è distinto ancora una volta per la sua freddezza e le sue doti tecniche, mostrando al Mondo intero la sua classe e la sua voglia di mettersi al servizio della squadra. Ha disputato due partite da titolare e due subentrando in corsa per un totale di 270 minuti giocati. Ha realizzato il goal della vittoria contro l’Algeria e si è reso sempre pericoloso, facendo piovere molte critiche sul CT Wilmots, che in molte circostanze gli ha preferito Mirallas e l’irriconoscibile Hazard. Per lui un Mondiale da 7 in pagelle.

Passiamo ai giocatori che Martedì e Mercoledì si giocheranno la chance di disputare la Finale Mondiale con le proprie Nazionali. Henrique, vista la squalifica di Thiago Silva, è in ballottaggio con Dante del Bayern Monaco per un posto da titolare al fianco di David Luiz . Il difensore, sorpresa del mercato di riparazione partenopeo, per adesso ha giocato soltanto pochi minuti nei Quarti vinti dal Brasile contro la Colombia di Zuniga. Siamo tutti curiosi di vederlo all’opera in una Semifinale storica contro la Germania.

Dall’altra parte del tabellone scenderà in campo l’Argentina contro l’Olanda di Robben. Sono Fernandez ed Higuain i giocatori Partenopei protagonisti in maglia Albiceleste. Partiamo da Federico Fernandez. Il difensore centrale, che si è guadagnato la fiducia di Benitez durante la stagione in maglia azzurra, è sempre partito titolare in questo Mondiale, tranne che nell’ultima partita dei Quarti contro il Belgio. Fernandez ha alternato prestazioni ottime ad altre al di sotto della sufficienza; e proprio una di questa, l’ottavo contro la Svizzera, gli è costata il posto da titolare contro i Diavoli Rossi; Sabella gli ha preferito la freschezza e l’esperienza di Martin Demichelis. In ogni caso è un buon Mondiale per Fernandez, dove sicuramente sta acquisendo l’esperienza che gli manca per diventare un difensore centrale di ottima qualità.
Un Mondiale in crescendo invece quello di Higuain, che ha dovuto combattere contro le critiche di tutta la stampa Argentina prima di prendersi la meritata rivincita contro il Belgio. E’ partito in sordina il Mondiale del Pipita; panchina alla prima con la Bosnia e ingresso nella ripresa con assist decisivo per Messi. Da quel momento Sabella lo ha schierato sempre titolare, incurante delle critiche, arrivate perfino da Maradona. Tutti si aspettavano che fosse Messi a decidere i quarti contro il Belgio, invece è stato Higuain a caricarsi la squadra sulle spalle e a portarla in Semifinale. Un goal e tantissime giocate contro i Diavoli Rossi, tra cui una splendida giocata personale con tunnel a Kompany e traversa a negargli la gioia della doppietta. E’ questo l’Higuain che per lunghi tratti ha entusiasmato i tifosi napoletani.

Non ci resta che sederci in poltrona e goderci lo spettacolo dell’ultima settimana Mondiale.