Josè Maria Callejon, autentico trascinatore nella passata stagione con i suoi 20 goal, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha raccontato sogni e speranze per la stagione che sta per cominciare.

"Vorrei sfidare Cristiano Ronaldo, il mio idolo di cui ho lo stesso numero di maglia, il 7, nella finale di Champions League, e vincere. Non mi sento un pazzo. Possiamo arrivare in fondo con questo Napoli. Non abbiamo paura di nessuno. Per me, da ex madridista, sarebbe fantastico", questo il sogno di Callejon, un sogno difficilmente realizzabile, la Finale di Champions contro la sua ex squadra.


Callejon ha poi continuato, definendo la chiamata di Benitez al Napoli la svolta della sua carriera: "Cerco di dare il 100% e sento la fiducia attorno a me. Come è stato con Mourinho, è con Benitez. La sua telefonata dell’anno scorso è stata la svolta della mia carriera. Avevo bisogno di continuità, lui me l’ha data. Mi ha regalato un sogno. Fare meglio dell'anno scorso? Segnarne 21. E servire più assist, più dei 12 di cui sono stato capace nell’ultima annata. Ma soprattutto voglio interpretare ancora meglio il ruolo di esterno. Che vuol dire difendere per attaccare meglio, con la ripartenza". Non poteva mancare la domanda sugli obiettivi stagionali e sullo Scudetto: “la differenza con la passata stagione è che adesso abbiamo la consapevolezza della nostra forza e possiamo vincere qualcosa di straordinario. Non abbiamo paura di nessuno. Vogliamo battere la Juve e conquistare la Supercoppa, da ex madridista mi piacerebbe vincere subito contro il Barcellona il 6 agosto in amichevole per dare un segnale a tutti. Juve, Roma, Milan e Inter daranno battaglia dall’inizio alla fine per aggiudicarsi il Campionato, ma noi faremo il possibile per stargli avanti, perché vogliamo migliorare e vincere sempre". Sul suo primo anno: "Mi porto dentro la soddisfazione di aver giocato quasi sempre e aver raggiunto il traguardo dei 20 goal. Il ricordo più brutto è sicuramente l'atmosfera della finale di Coppa Italia del 3 maggio, il ferimento e la morte di Ciro Esposito. Mi ha profondamente colpito".