E' venerdì, e come ogni venerdì vi terremo compagnia con le schede tecniche dei giovani calciatori che ci hanno colpito durante il weekend. Oggi, il primo talentino da scoprire per la nostra rubrica "l'Italia che verrà", è Luca Palmiero, centrocampista del Napoli Primavera.

Luca Palmiero è nato a Mugnano, il primo Maggio del 1996 e gioca a calcio da quando aveva 4 anni. Una passione ereditata dal padre, prima libero e poi centrocampista centrale, che arrivò anche ad esordire in C2 con la Juve Stabia. Cresciuto nel Marano Calcio, squadra monitorata da Roma e Inter, si è poi trasferito al Napoli all’età di 12 anni; il suo esordio avviene nella categoria Esordienti, dove resta solo per una stagione. Con il suo talento si fa subito spazio e passa, sotto età, nei Giovanissimi Nazionali: è l’unico classe ’96 in mezzo ai ’95. Nel 2010/2011 disputa il Campionato Giovanissimi Nazionali finalmente in linea con la situazione anagrafica di compagni ed avversari. E’ una stagione trionfante sotto la guida di mister Liguori: vince la Viareggio Junior Cup e in campionato va in finale contro la Fiorentina, dove gli azzurri perdono per 3-0, causa dei limiti fisici in entrambe le fasi. Arriva l’anno dopo la consacrazione: partecipa al Campionato Allievi Nazionali dove fa la differenza nonostante l’evidente divario strutturale con alcuni avversari dovuto all’età. In qualsiasi categoria e in qualsiasi competizione una sola costante: fa sempre la differenza. Fin da piccolo è riuscito a mettere in mostra la sua dote naturale, quella che sembra far parte soltanto dei predestinati: il talento al servizio del controllo totale di tutte le situazioni di gioco. Le sue eccellenti prestazioni con la maglia della Primavera stanno attirando, e non poco, le attenzioni degli scout delle migliori squadre di Serie A e non solo. Rafael Benitez, allenatore del Napoli prima squadra, sembra essersi innamorato, tecnicamente e tatticamente del baby prodigio azzurro, e con molta cautela sembra intenzionato ad inserirlo, con i suoi compagni di squadra Contini, Luperto e Romano, anche nella prima squadra azzurra. Un sogno che si realizza: dalla “scugnizzeria” alla maglia azzurra, quella vera dei grandi.

NAZIONALE - Daniele Zoratto, allenatore della nazionale italiana under 16, s’è accorto subito delle sue caratteristiche e l’ha scelto per fargli recitare la parte del regista anche con la maglia dell’Italia. Luca si mette in luce non solo per le sue capacità balistiche ma anche per un comportamento sempre regolare e mai fuori le righe. Forse è questo che lo rende speciale, in giro di mediani così non se ne vedono più. Vince da protagonista il torneo di Algarve con l’under 16 e spera di fare altrettanto continuando nel suo processo di crescita, passando anche dall’under 19 e, perché no, l’under 21 ed i più grandi. Per ora, 10 presenze ufficiali con la maglia azzurra dell’Under 16, 7 con quella della 17 e una con la 18. Cifre che sono in costante aggiornamento.

CARATTERISTICHE TECNICHE E NON - Leader tecnico ed emotivo del Napoli di Saurini, Palmiero è il classico “metronomo” di centrocampo. Per caratteristiche tecniche assomiglia, ovviamente come spesso capita per i ragazzi che giocano nel suo ruolo, ad Andrea Pirlo. Rispetto al centrocampista juventino, però, sembra essere dotato di più fisico ed anche più mobilità, che gli permette di essere presente in fase di copertura e di rottura della manovra avversaria. Vanta una grandissima visione di gioco, intelligenza tattica, ottima geometria e fantasia; un vero e proprio playmaker, di quelli che prendono in mano le redini del gioco e della squadra. Nel 4-3-3 di mister Saurini si posiziona davanti al quartetto difensivo, sempre pronto a smistare il gioco e far ripartire l’azione. Come detto, però, non disprezza affatto la fase difensiva, facendolo assomigliare (anche in questo caso il paragone è azzardato, ma più che centrato) a Daniele De Rossi della Roma. Tutte queste doti e caratteristiche sembrano passare in secondo piano rispetto a quella che sembra il suo più grande merito, quello che potrebbe fare la differenza in futuro tra un buon giocatore ed uno ottimo: la razionalità applicata nella capacità di costruire geometrie e l’innata gestione della situazione attorno a lui sembrano sempre sorprendere ogni volta che si vede questo giocatore all’opera. Non sembra soffrire mai la pressione, di avversari e pubblico, dimostrando ogni volta di assumersi le proprie responsabilità, non tradendo quasi mai le attese.

IL FUTURO – Le qualità e le potenzialità ci sono tutte. Nel futuro, che sembra sempre più roseo, del centrocampista del Napoli c’è sempre più l’azzurro. Il colore della sua gioventù e dei suoi sogni. Da mister Liguori a Saurini, passando per Zoratto, tutti gli allenatori che ha avuto si sono innamorati delle sue doti, tecniche ed umane. Le premesse ci sono, il carattere anche: il futuro di Luca Palmiero è tutto nelle sue mani.

Per la prima scheda di quest'oggi è tutto, a breve, seguiranno quelle di due talenti della primavera del Milan, che sabato mattina hanno affondato con i loro colpi il malcapitato Pescara. Continuate a seguirci.