A meno di sei ore dalla Finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus, così come vi abbiamo riproposto tutte le parole dei bianconeri, riportiamo adesso tutte le dichiarazioni dei protagonisti azzurri di questi giorni. Tra conferenza stampa, dichiarazioni a televisioni e media e progetti futuri espressi tramite le parole del presidente Aurelio De Laurentiis presente in prima persona a Doha. Partiamo proprio da quest'ultimo che ha parlato del momento del Napoli, del mercato e soprattutto di un progetto per i prossimi anni.

Le parole più interessanti sono arrivate proprio dal patron napoletano che ha parlato a 360° della sua creatura, passando dal presente (la finale ed il mercato), al futuro: "Non venderò mai il Napoli, lo faranno i miei figli se non sapranno gestirlo, sarà mio fino a che non morirò. Dobbiamo avere pazienza con questo modulo abbiamo deciso di cambiare e ora dobbiamo pazientare, di certo non posso permettermi di avere due centrocampisti con ingaggio milionario. Non rientra nei budget del Napoli, Benitez lo deve capire. Sto studiando un nuovo progetto per essere competitivi, ossia trovare altri 150 mln di fatturato, voglio imparare come si gestisce uno stadio, taglierò il cordone ombelicale con il sindaco di Napoli, parleranno i miei avvocati, non fatemi sparare sulla croce rossa. Sto studiando un progetto di azionariato popolare, i tifosi dovranno investire sul Napoli se vogliono essere competitivi, ma non avranno delle azioni in cambio ma una serie di servizi e benefits. Se Rafa Benitez avrà la pazienza di sposare questo progetto sarò onorato perché lo stimo come uomo, cultura e professionalità, altrimenti ce ne faremo una ragione e guarderemo oltre”. Come al solito, il presidente non guarda alle critiche (che gli accusano di vincere poco e che il progetto è in fase calante), ma incassa e rilancia, come un vero pugile sà fare.

Dalla mente, al braccio. Da De Laurentiis a Benitez, che oltre alla conferenza stampa ha parlato anche ai microfoni di As quotidiano sportivo di marca spagnola: “E’ una partita fondamentale per la squadra, la società e tutti i nostri tifosi. Vogliamo vincerla. Una finale è molto diversa dal campionato. La mentalità e l’intensità in campo faranno la differenza". Ma questo lo sapevamo già da ieri. Le notizie più importanti vengono sul futuro e sulla sua squadra: “Siamo arrivati alla gara con molti calciatori reduci dal Mondiale e con difficoltà di preparazione, l’Athletic non aveva questo problema e non disputava la Champions da 16 anni, erano concentratissimi. Abbiamo avuto tante occasioni al San Paolo che avrebbero potuto cambiare il risultato del preliminare e al San Mamés eravamo in vantaggio al 15esimo del secondo tempo. Degli errori hanno poi consegnato la qualificazione ai nostri avversari”. Il brutto percorso dei baschi in Champions aumenta il rimpianto? “Sono una grande squadra, hanno pagato l’eccesso d’intensità e l’esperienza in Champions. E’ una competizione molto esigente, ti obbliga a giocare due volte in una settimana e spesso si pensa ai suoi match piuttosto che a quelli di campionato. Nel tempo questo può farti male”. Nei momenti negativi della squadra c’è stato chi ha chiesto addirittura il suo esonero. Cosa le ha dato più fastidio? “Mi ha sorpreso la mancanza di capacità di analisi. I numeri dell’anno scorso sono stati ottimi, abbiamo conquistato il record di vittorie in trasferta, di gol fatti e di punti in campionato. Come se non bastasse, abbiamo vinto la Coppa Italia e ottenuto 12 punti in Champions. Si trattava di risultati degni di grandi elogi ma all’improvviso si è messo tutto in discussione. Credo che sia mancato equilibrio”. Anche il suo ex calciatore Behrami le ha riservato delle critiche. C’erano problemi nella relazione con lui? “Assolutamente no. Le sue parole, sinceramente, mi hanno sorpreso. Preferisco ricordare tutte le cose positive che lui ha fatto in campo e i commenti della maggioranza dei miei ex calciatori, che sono positivi”. Infine due parole sul rapporto con il presidente e con la città di Napoli: "Con il presidente, il club e la città ho un’ottima relazione e voglio dare il massimo per questa squadra. Quando sarà il momento valuteremo insieme che direzione bisognerà prendere. Stiamo facendo crescere il Napoli come società, questa è la cosa più importante”.

Anche Dries Mertens ha parlato prima di questa importante finale:"Siamo in un bell’albergo, stiamo facendo allenamento e stiamo preparando la partita. Qui fa caldo ed è il tempo ideale per l’allenamento. Supercoppa? Per noi e per tutti i tifosi è una partita importante. Tutta la squadra e tutti i tifosi vogliono vincere. Ci si gioca tutto in una sola partita. Vincere qualcosa è sempre importante, e sappiamo cosa dobbiamo fare. E’ molto importante vincerla contro una grande squadra come la Juventus". Mertens si è poi soffermato sul suo stato di forma e sull'avversario di questa sera: "Sono pronto per giocare. La Juventus? E’ sempre una squadra forte, ma anche noi siamo forti. Ora dobbiamo fare i fatti, contano quelle non le parole. Sul piano personale voglio fare di più, speriamo di cominciare lunedì: un gol su azione sarebbe quello che mi serve".

Attraverso i microfoni di Rai Sport, l'attaccante del Napoli José Maria Callejón ha parlato a poche ore dal match di Supercoppa Italiana contro la Juventus: "Higuain? Non sta facendo gol, ma per noi resta un leader. Deve dare il massimo per trascinarci alla vittoria. Quanto è importante la gara contro la Juve? Per noi è sempre importante vincere una coppa, contro i bianconeri sarebbe bello. La squadra di Allegri è forte, ma noi abbiamo lavorato bene e con tanta fiducia".

Infine il capitano. Marek Hamsik ha parlato in vista della finale di Supercoppa contro la Juventus. Queste le parole dello slovacco riportate dal profilo Twitter della società azzurra: "Vincere un trofeo è un'ulteriore carica, una soddisfazione per noi calciatori e per la nostra gente. Sarà una partita speciale, la Juventus è un club ricco di campioni e una squadra forte in tutti i reparti".