“La vittoria della Supercoppa ci ha dato tanta fiducia”, queste le parole pronunciate da Rafa Benitez e Faouzi Ghoulam ieri sera per cercare di spiegare il momento positivo che sta vivendo il Napoli. Ma può la vittoria di un trofeo far cambiare così tanto una squadra che aveva come caratteristica principale la discontinuità?

Nel caso dei partenopei la riposta è si. Se analizziamo le partite prima e dopo la vittoria di Doha, arrivata contro i Campioni d'Italia della Juventus, ci si può rendere conto di come i risultati del Napoli abbiano subito un cambiamento radicale. Gli azzurri sono arrivati alla finale di Supercoppa racimolando appena 6 punti in 5 partite, frutto addirittiura di tre pareggi (Cagliari, Sampdoria ed Empoli), una gara persa malamente a San Siro contro il Milan ed una sola vittoria contro il Parma in crisi nera. Ma dopo Doha il cambio di rotta; scatta qualcosa nella testa dei giocatori di Benitez, che probabilmente si rendono conto delle proprie potenzialità, riuscendo a limare anche quelli che erano i punti deboli. Ma qualcosa cambia anche nell'allenatore spagnolo, che ridisegna una squarda più corta, più pragmatica, finalmente in grado di soffrire e di sfruttare al massimo le occasioni create, affidando alla grinta di Gargano e alla duttilità tattica di David Lopez le chiavi del centrocampo. Una mano è arrivata sicuramente anche dai nuovi acquisti. Se Gabbiadini era una certezza, viste le 7 reti realizzate con la Samp nella prima parte di campionato, Strinic è la vera sorpresa di questo mese di Gennaio. Entrato in punta di piedi nello spogliatoio partenopeo, si è preso la fascia sinistra a suon di prestazioni da 7 in pagella, riuscendo a non far pesare l'assenza di Ghoulam. Ma quello che salta agli occhi di tutto è la grande continuità che sta trovando il Napoli. Fino a dicembre sembrava davvero una chimera, e Benitez al solo sentire la parola continuità cambiava espressione. Eravamo ormai abituati a vedere i partenopei vincere contro Roma e Fiorentina e poi stentare contro le piccole, ma tutto ciò appartiene solo al passato, a quel 2014, ormai lontano ricordo.

Veniamo alle partite. Dopo la sosta vittoria facile con il Cesena, e subito dopo l'unica sconfitta, che ha fatto discutere e non poco, contro la Juventus. Successivamente la partita che può rappresentare una seconda svolta, perchè dopo la sconfitta con i bianconeri si pensava potesse esserci l'ennesimo calo. Ed invece il Napoli va all'Olimpico e batte la Lazio con una prestazione di pura concretezza e cinismo. Inizia anche la Coppa Italia per gli azzurri, che hanno la meglio sull'Udinese ai calci di rigore. Si passa poi alle vittorie con Genoa (vittoria contestata per un gol di Higuain in leggero fuorigioco, ed un rigore concesso generosamente, senza dimenticare però l'espulsione mancata a Roncaglia), e Chievo Verona, per poi finire con la vittoria di ieri sera nei Quarti di Coppa Italia contro l'Inter. Meglio di così non poteva cominciare il 2015. Semifinale di Coppa Italia, e 3° posto in Serie A, con la Roma ormai a nel mirino (sono 4 i punti che separano i partenopei dai giallorossi). Che sia la continuità il tassello che mancava al Napoli per raggiungere grandi traguardi?