Vittoria doveva essere e vittoria è stata. All'indomani dell'ennesimo passo falso della Roma di Garcia in quel di Verona, il Napoli aveva l'ennesima occasione per rosicchiare punti alla squadra giallorossa battendo l'ostico Sassuolo e così è stato. Nonostante una partenza in sordina, pregna di confusione ed emozione, gli azzurri sono riusciti a sbloccare la gara grazie ad un guizzo di Zapata. La Roma è vicina, il Napoli vede il secondo posto.

Benitez perde Strinic negli ultimi minuti e schiera Ghoulam assieme a Maggio, Albiol e Koulibaly. La cerniera ermetica di centrocampo è la migliore con Lopez e Gargano. Tutto confermato in attacco, mentre la sorpresa di giornata è Andujar tra i pali. Di Francesco conta gli uomini e sceglie Antei, Gazzola come terzini, Taider a centrocampo e Floro Flores al posto di Sansone in avanti.

In avvio regna la confusione: il Napoli sembra arrembante ma è confusionario e non riesce a trovare gli spazi giusti tra le linee (spazi che saranno decisivi). Hamsik ci prova con un'incursione dalla destra, Consigli risponde presente; Callejon con un tiro al volo che però finisce in Curva. Il Sassuolo è ordinato ma paga gli infortuni prematuri di Antei e Cannavaro (ex amato e osannato di giornata) che sono costretti ad alzare bandiera bianca dopo appena 20 minuti. Invece di subire il contraccolpo, i neroverdi s'assestano in campo e con Biondini terzino sinistro e Bianco difensore centrale riesce ad impostare bene la manovra passando sempre dai saggi piedi di Magnanelli. Da uno dei suoi lanci l'azione più pericolosa degli ospiti nel primo tempo: Berardi viene servito in profondità, manda al bar Koulibaly con una finta e di mancino lambisce il palo alla destra di un Andujar battuto. Il Napoli si scuote ma continua a far fatica a pungere davanti. Zapata pecca di tempismo sul cross di Hamsik, mentre Gabbiadini sembra fuori partita e non riesce a ritagliarsi il giusto spazio in campo.

Il Napoli della ripresa sembra più razionale e preciso. David Lopez e Gargano alzano una muraglia a centrocampo che gli ospiti fanno fatica a superare. I rifonrimenti tra le linee ad Hamsik e Gabbiadini arrivano con maggiore frequenza e precisione e da una di queste ultime nasce il gol, fortunoso, del vantaggio: Hamsik spezza il raddoppio neroverde e serve Zapata; il colombiano carica a testa bassa, vince una serie di rimpalli prima di trafiggere Consigli con un destro velenoso. Il vantaggio galvanizza pubblico e giocatori che sembrano esaltati dal momento: passano soltanto 9 minuti e uno Zapata in trans agonistico, protegge palla, la controlla e la serve su un piatto d'argento per l'accorrente Hamsik che infilza per la seconda volta il portiere ospite. Di Francesco le prova tutte e getta nella mischia un altro attaccante, Lazarevic, rischiando il tutto per tutto (complice anche l'inferiorità numerica dei partenopei, espulso Mertens). I neroverdi avrebbero anche l'occasione per riaprire la gara, ma sul sinistro a volo della vita di Magnanelli (sarebbe stato il primo gol in A), Andujar si supera e giustifica la scelta di Benitez. E' l'ultimo sussulto di una gara che il Napoli ha faticato a sbloccare, ma che alla fine ha portato a casa con cattiveria. Benitez vede Garcia ad un passo.

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