Qualificazione doveva essere e qualificazione è stata. Il Napoli torna da Mosca con i Quarti di Finale di Europa League, con un pareggio che serve a ridare fiducia e morale in vista dei prossimi impegni di campionato e non solo. Meglio gli azzurri nel primo tempo, vicini al gol in più occasioni. Più attendisti nella ripresa, dove hanno prima fatto sfogare i russi, che quasi mai hanno creato pericoli ad Andujar, per poi gestire con tranquillità negli ultimi minuti di gara. Domani a Nyon il sorteggio! 

LE SCELTE - Cherchesov parte all'arrembaggio e schiera ben cinque uomini offensivi. Si tratta di un 4-2-3-1 con Zhirkov nei due di centrocampo con licenza di attaccare che trasforma il modulo in un 4-1-4-1 maggiormente votato all'attacco con Vainqueur unico mediano di ruolo. Buttner terzino a sinistra. Benitez lascia Hamsik in panchina e rispolvera dopo l'infortunio Gabbiadini centrale, con Mertens (devastante all'andata) e Callejon assieme al Pipita Higuain. 

LA GARA - Napoli che parte subito col piede giusto, pressando alto e fraseggiando bene tra le linee, soprattutto con i quattro attaccanti. Le occasioni non mancano ed i partenopei hanno la sfortuna di fermarsi soltanto sui legni: dopo un'occasione per Maggio al 3', prima Mertens con un destro dalla distanza, poi Callejon stampano le loro rispettive conclusioni sulla traversa e sul palo. La Dinamo prova a prendere fiducia, affidandosi completamente all'estro di Valbuena: l'ex Marsiglia svaria molto, ma non trova quasi mai la giocata giusta; l'arbitro annulla giustamente due gol per offside, prima di Samba, poi di Kokorin, ma la squadra di Benitez non trema. In contropiede il Napoli avrebbe gli spazi per colpire, ma Gabbiadini prima e Callejon poi, peccano di presunzione. Gli ultimi minuti di frazione vedono una costante pressione dei padroni di casa nella metà campo partenopea, che però con diligenza ed organizzazione riesce quasi sempre a sventare le potenziali minacce. 

Nella ripresa sono ovviamente i russi a partire con maggiore vigore alla ricerca del gol che riaprirebbe la qualificazione. Neanche a dirlo l'uomo più ispirato è il francese Valbuena, che ispira e, quando riesce, cerca in prima persona di creare pericoli alla porta difesa da Andujar. Il pericolo maggiore arriva tuttavia dalla destra, quando Kozlov pennella per Kuranyi che sponda perfettamente per l'accorrente Kokorin: il brivido lungo la schiena dei tifosi partenopei finisce alto come il destro del giovane attaccante russo. Il Napoli si ricompone e torna a difendersi diligentemente dietro la linea della palla e concede soltanto conclusioni dalla distanza: il solito francese ci prova in un paio d'occasioni, ma il numero uno azzurro è reattivo e risponde. Higuain avrebbe sul destro l'occasione di chiudere la pratica a metà ripresa: il suo pallonetto dopo aver scartato anche il portiere russo finisce però alto. Il tema tattico non cambia e Benitez muove le carte in tavola inserendo Hamsik e De Guzman con il compito di coprire maggiormente. Britos ed Albiol concedono pochissimo centralmente ai due attaccanti di Cherchesov e l'unico pericolo arriva da Buttner che non trova la porta. Negli ultimi dieci minuti la migliore occasione è per Callejon che, servito perfettamente da Hamsik, spreca in malomodo sparando su Gabulov dall'interno dell'area. La pressione dei russi si affievolisce col passare dei minuti ed il Napoli riesce a controllare possesso palle e ritmi della gara. Il triplice fischio arriva per festeggiare una meritata qualificazione.