Gli azzurri erano attesi ad una prova di orgoglio dopo la pesante e deprimente sconfitta di Verona, che ha ulteriormente bloccato la squadra nella rincorsa al 2° posto in Campionato e che ha, almeno per il momento, fatto perdere anche la terza posizione, a vantaggio della Lazio.

La trasferta di Mosca era molto temuta, non solo per l’avversario ostico e per il freddo della capitale russa (rivelatosi più mite del previsto), ma soprattutto per le condizioni psicofisiche della squadra, un pò giù di morale e con numerose assenze, in seguito ai problemi muscolari che hanno fermato non pochi elementi, alla 43^ partita in un turbillon di gare iniziato ad agosto con l’innominabile Bilbao.

Rafa Benitez, attaccato con veementi e feroci critiche dopo Verona, oltre che da inizio stagione da stampa ostile, da tifosi poco riconoscenti e poco propensi a sostenere la squadra quando le cose non si mettono per il verso giusto, è riuscito a compiere l’ennesima impresa storica, riportando il Napoli ai vertici del calcio europeo. Non solo, il Napoli è tornato nei quarti di finale (dopo l’anno in cui Maradona ci regalò la Coppa Uefa nell’89), ma anche nella top 20 del ranking Uefa (il Napoli era al 22° posto prima della gara odierna).

Ma questo record, come la conquista della Coppa Italia e della SuperCoppa, verrà presto dimenticato da chi contesta da sempre l’allenatore iberico, uno dei migliori della storia di questa squadra, che ha contribuito a dare lustro e visibilità a Napoli e al Napoli a livello mondiale.

Gli azzurri hanno disputato una buona gara, non fallendo l’approccio stavolta, sfiorando più volte il gol del vantaggio, che avrebbe conferito ulteriore serenità per il passaggio del turno, comunque condotto in porto attraverso una prestazione determinata e insolitamente esente da errori difensivi, ripetutisi con sequenza imbarazzante dall’inizio della stagione.

Una prova di carattere (rara, quarto 0-0 della gestione Benitez), che conferisce fiducia al gruppo per il prosieguo della stagione, ancora tutta da giocare e da godere per i tifosi azzurri con la semifinale di Coppa Italia, i quarti di Europa League e la rincorsa alla Champions, in un mese di aprile, che dopo la sosta di fine marzo, sarà da vivere al cardiopalma e tutto di un fiato.

Siamo in attesa di conoscere l’avversario dei quarti finale, che verrà estratto dall’urna di Nyon fra poche ore (alle 13). Qualunque squadra verrà sorteggiata, tuttavia, troverà un Napoli agguerrito e pronto a giocarsi le proprie chances per la conquisto del trofeo, che da quest’anno assume un sapore diverso, con la vincitrice che potrà accedere ai gironi di Champions League.

Eliminate Inter e Torino, rispettivamente da Wolfsburg e Zenit San Pietroburgo, esce anche la Roma, che subisce un clamoroso 3-0 casalingo ad opera della Fiorentina, confermando il periodo nero e in vertiginosa discesa della squada di Garcia (che potrà subire seri contraccolpi anche per il Campionato, già intriso di cocenti delusioni). Fuori anche le pericolose Ajax, Villarreal ed Everton.

Guardando le avversarie nessuna sembra imbattibile: Wolfsburg, Siviglia, Zenit e Fiorentina da evitare se possibile. Ostiche le ucraine Dnipro e Dinamo Kiev. La soluzione più gradita sarebbe senza dubbio il Club Brugge, di una categoria inferiore alle altre possibili contendenti.

Tutti connessi per il sorteggio allora, in attesa dell'Atalanta al S.Paolo domenica, con i ritorni di Koulibaly e Gargano e con un ritrovato entusiasmo, che dovrà condurci per qualsiasi strada percorribile all'obiettivo principe della stagione, la Champions league, per il quale passa il futuro e la crescita di questa squadra e della società.