Lancio di Mertens, il tempo di controllare la posizione dei difensori, stoppare il pallone col petto, forse con la spalla, non con il braccio, a seguire (come solo i campioni san fare): non c'è tempo per pensare a come e dove colpire il pallone, per guardare dov'è il portiere; c'è solo da togliere il tempo all'uscita, perchè sai che l'estremo difensore ti sta venendo addosso come un treno. Il colpo di genio, quello che differenzia un fuoriclasse da un campione, quello che ti lascia stupito, basito, lì come resti a guardare un capolavoro di Van Gogh o la Gioconda al Louvre.

Destro di controbalzo, che accarezza le spalle di Benaglio e s'insacca laddove il portiere svizzero del Wolfsburg non può arrivarci: è l'inizio dell'apoteosi, il gol che da il là alla marcia trionfale, ad un successo storico quanto bello per fattura e qualità. Il Napoli trionfa in Germania, dove mai nella sua storia. Lo fa con autorità, presunzione, fin troppo facilmente per ciò che ci si aspettava alla vigilia della sfida. Quel gol di Gonzalo Higuain, alla Volkswagen Arena, ha tolto tutte le certezze alla squadra di Hecking, forse troppo sicura di sè, forse troppo piena delle sue certezze, soprattutto casalinghe, dove anche il Bayern dei miracoli era caduto. Quel gol ha dato fiducia e consapevolezza ai partenopei, oltre ad aumentare le possibilità di riuscire nell'impresa, di essere capaci di espugnare la Germania e continuare a cullare un sogno. 

Il Napoli passa in Germania e, ad una settimana dall'accaduto, si ripresenta al San Paolo con il bottino bello pieno, che gli ha quasi garantito un posto nella semifinale della seconda competizione continentale per club. La partita sembra facile, una passeggiata, ma chi ha a che fare con lo sport sa che le imprese ed i cali di concentrazione sono dietro l'angolo: fissare l'obiettivo e condurlo in porto il prima possibile, per risparmiare energie fisiche e mentali in vista della sfida di campionato contro la Sampdoria di Mihajlovic. 

I motivi d'interesse della gara non sembrerebbero molti, con il discorso qualificazione già abbondantemente archiviato. Spazio dunque alle seconde linee? Macché. Rafa Benitez è alle prese con un Gonzalo Higuain più carico e volitivo che mai, protagonista principale, assieme ad Hamsik, Callejon e non solo, della ripresa azzurra.

Uno dei motivi principali per i quali El Pipita freme e scalpita e per il quale farà di tutto per esserci questa sera è la classifica dei marcatori di Europa League: grazie al gol descritto in apertura, l'ex Real Madrid è salito a quota 7 in graduatoria, portandosi ad una sola lunghezza da Romelu Lukaku e da Allan, attaccanti di Everton e Salisburgo che però, rispetto al partenopeo, sono già stati eliminati dalla competizione.

La voglia del Pipita di primeggiare è quella dei veri bomber di razza e la possibilità di vincere il trofeo personale, oltre a quello di trascinare la sua squadra di club verso le semifinali e non solo, si fa sempre più vicina. Non solo. Ventisei anni dopo il Napoli torna ad essere protagonista anche in Europa, come il Napoli di Maradona che vinse la Coppa Uefa nel lontano 1989. Higuain vede sempre più vicino un sogno: quello di emulare il Pibe de Oro ed avvicinarsi al suo mito nella mente dei tifosi azzurri. 

Gol-zalo pigliatutto: classifica cannonieri ed Europa League. Napoli ed il Napoli tornano a sognare.