Gli ucraini sono già carta conosciuta, non solo perchè il Napoli li ha affrontati due anni fa in Europa League, con molti calciatori rimasti in squadra, ma anche perchè sono stati avversari dell’Inter quest’anno e per averci giocato sino a dicembre il nostro terzino sinistro Strinic, che conosce a menadito i nostri avversari.

LA STORIA

Club dilettantistico fondato nel 1918, poi squadra della fabbrica di Petrovsky (da cui il nome) dal 1925.

Ha cambiato molti nomi nella storia, da Petrovets nel 1925, alla sua prima partecipazione ad un Campionato di Lega minore della Russia, a Stal sino alla fusione con la Dinamo Dnipropetrovsk nel 1947, e conosciuto come Metalurg dal 1949 al 1961 (squadra che raggiunse le semifinale della Coppa dell’Unione Sovietica).

La svolta nel 1961, con la squadra sponsorizzatta dalla Yugmash, una delle industrie più potenti economicamente dell’Unione Sovietica, con l’ennesimo cambio di nome scelto, che fu quello di Dnepr, squadra che faticò ad imporsi almeno per un decennio, sino al 1972 con l’arrivo in panchina del santone del calcio russo Valery Lobanowsky, con l’approdo nel massimo campionato russo e il miglior piazzamento, il 6°posto.

Da allora alterne fortune, con la conquista della semifinale della Coppa Sovietica nel 1973 e nel 1976 e la retrocessione in seconda divisione nel 1978. per 2 anni, prima di tornare in auge negli anni 80, con la conquista dei primi due titoli di Campione di Russia del 1983 e nel 1988.

Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica , la trasformazione della squadra in Dnipro, una delle società- fondatori del nuovo Campionato Ucraino, che non ha mai vinto, piazzandosi sempre o quasi sul podio però, che gli sono valse la qualificazione all’Europa League, coppa in cui hanno ottenuto successi prestigiosi, battendo compagini blasonate, come lo stesso Napoli (3-1 nell’andata del girone eliminatorio), il Psv e l’Ajax (eliminato ques’anno).

Lo Stadio, il Dnipro Arena, ha una capienza di 31.000 posti, come quello del Wolfsburg.

Il CAMMINO IN CAMPIONATO ED IN EUROPA LEAGUE

Il Dnipro occupa attualmente il 2° posto nel Campionato ucraino, a 7 punti dalla capolista Dinamo Kiev e con lo Shakhtyar Donets ad un solo punto di distanza in terrza posizione.

50 punti in 22 gare, frutto di 15 vittorie, 5 pareggie e 2 sole sconfitte (proprio contro Dinamo e Shakhtyar), con ben 44 gol segnati (media esatta di 2 reti a gara) e solo 12 reti subite, e con un cammino condito da ben 9 vittorie esterne.

Il cammino in Europa League è stato eccellente, a dispetto della uscita di scena nel preliminare di Champions ad opera del non irresistibile Copenaghen.

Dopo aver superato l’Hajduk di Spalato nel playoff per accedere alla fase successiva, nel girone eliminatorio ha fatto fuori il temibile St.Etienne e il Quarabaq, passando il girone con l’Inter (sconfitto dai nerazzurri sia all’andata che al ritorno), eliminando in sequenza il forte Olympiakos nei 16esimi, il blasonato Ajax negli ottavi ed il Bruges nei quarti di finale, arrivando all’inaspettata e storica semifinale con gli azzurri.

ROSA, GIOCATORI E TATTICA

La rosa non è eccelsa ed ha un valore modesto, come quello del Trabzonspor, ben inferiore a quella del Wolfsburg ed anche a quella della Dinamo Mosca, di crca 82 milioni di euro.

Ha perso giocatori importanti negli ultimi anni come Derek Boateng, il brasiliano Giuliano (ora al Gremio) e lo stesso Strinic, ma lo spirito combattivo e la struttura della squadra sono rimasti inalterati.

L’allenatore è l’ucraino Myron Markevych, 64 anni, esperto conoscitore del calcio ucraino (sulle panchine di Karpaty, Metalist, Metalurg, Anzhi in Russia), il che è valso anche il posto come allenatore della nazionale per un semestre. L’approdo a giugno 2014 sulla panchina del Dnipro, per sostituire lo spagnolo Juande Ramos, sulla panchina del Dnipro dal 2010 (ha allenato anche il Real Madrid, tra le tante).

Il suo credo è il 4-2-3-1 come Rafa, ma non spregiudicato come quello del Napoli, molto equilibrio e attenzione alla fase difensiva, con giocatori sempre pronti a garantire la copertura difensiva.

PORTIERI

Il titolare è l’ucraino Denys Boyko, 27 anni, un gigante di quasi 2 metri, che dopo aver fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili è approdato tardi anche in nazionale, con l’esordio nel 2014 e 2 presenze con la nazionale maggiore. Una carriera passata in patria, per lui che è nato e cresciuto, anche calcisticamente. a Kiev. La sua presenza lascia poco spazio al secondo, l’esperto 32enne ceco Lastuvka.

I TERZINI

A destra l’esperto Fedetky, 30 anni, 38 presenze (2 gol) con la nazionale ucraina, ex Shakthyar, è uno dei pilastri della squadra. Terzino molto lineare, abile in fase difensiva, anche con un discreto apporto a quella offensiva.

L’alternativa sulla fascia è il 19enne Lukchevitch (schierato anche da ala destra), che difficilmente sarà schierato titolare contro gli azzurri.

A sinistra il posto di Strinic e’ ricoperto dal rumeno Vlad, 25 anni, non un fulmine sulla fascia, più abile a difendere che ad offendere, ma spesso l’allenatore schiera in questo ruolo il centrocampista brasiliano Leo Matos, esperto jolly, in Ucraina dal 2010 (4 anni nel Chornomorets), molto più offensivo, e che ha preso il posto anche dell’altro terzino brasiliano Egidio (tornato da circa un mese al Palmeiras)

I CENTRALI DIFENSIVI

I titolari sono il brasiliano Douglas, 25 anni, arrivato nel 2013 al Dnipro dal Vasco de Gama , ricorda vagamente e con le debite differenze, il brasiliano Miranda dell’Atl.Madrid e l’esperto ucraino Cheberyatchko, 31 anni, dal 2009 in squadra, centrale di centro-sinistra, dal piede ovviamente mancino, ma ruvido.

La difesa ha perso un pezzo importante, il ceco Mazuch, ex Anderlecht e Fiorentina, vittima della rottura del legamento crociato, sostituito a marzo dal difensore senegalese Gueye, 30 anni, proveniente dal Metalist e dall’ucraino, ex Shakhtyar, Chygrinsky, utilizzato col contagocce (spesso in tribuna).

CENTROCAMPISTI CENTRALI

Sono come detto 2, ma spesso anche 3 con il terzo messo dietro la prima punta, un pò come se Rafa schierasse (come qualche volta accaduto) Jorginho al posto di Marek Hamsik, per garantire una maggiore copertura.

L’allenatore ruota molto a centrocampo i suoi uomini, ma fa affifdamento su 3 pedine Rotan, Fedorchuk e Kankava.

Kankava è un georgiano di 29 anni, classico mediano di corsa e di rottura, quantità e non molta qualità, con piedi non proprio educati e poco senso del gol.

La qualità che non manca all’esperto Rotan, 33 anni, 78 gare con la nazionale ucraina e leader carismatico della squadra, geometrie e buona tecnica, viene schierato sia da centrocampista, che dietro le punte.

L’altro centrocampista è l’ucraino  Fedorchuk, 26 anni, con spiccate doti offensive, può fare anche l’ala e il trequartista.

L’alternativa  è Kravchenko, mediano di 32 anni, al Dnipro dal 2010.

I TREQUARTISTI E LE PUNTE

Come tutte le squadre che praticano il 4-2-3-1 il reparto offensivo è quello più forte e variegato, con molti giocatori duttili, posizionabili sia dietro la punta che sugli esterni, spesso intercambiabili.

Oltre a poter schierare, come detto, alcuni giocatori sia da centrocampisti centrali, che da trequartisti puri, dietro la prima punta , come Rotan  e Fedorchuk, altro trquartista che potrebbe fare tutti i ruoli è il 24enne ucraino Shakov, giovanotto di discreta tecnica e qualità.

La stella della squadra è in attacco ed è senza ombra di dubbio Konopylanka, gioiellino made in Dnipro, ala classica, dotata di classe superiore, 25 anni e nel mirino di squadre di mezza europa (anche sul taccuino di Napoli e Roma), destro e sinistro, ama accentrarsi, partendo da sinistra per scagliare il suo tiro a giro, forte e preciso, ma può giocare ovunque dietro la prima punta, uno che farebbe anche al caso del Napoli. 8 reti e 6 assist in stagione, il suo valore si aggira sui circa 15-20 milioni di euro.

Sulla fascia destra può giocare sia il jolly Leo Matos (che, come su riferito, può fare e viene schierato anche come terzino sinistro), talvolta il portoghese Matheus, ex ala del Braga, un peperino ormai 32enne (con poche apparizioni in stagione), ma anche l’ucraino Zozulya, di 25 anni, che fa anche la punta centrale all’occorrenza, o il terzino destro Lukhevitch (spesso ala alta).

Dietro la prima punta, nelle gare più offensive, viene proposto anche il giovane ucraino, 24 anni, Bezus, agile e scattante adispetto del suo metro e 85.

Le punta centrale è Selesznev, 29, anni 11 reti quest’anno o il croato Kalinic, ex Hajduk e Blackburn, con 17 gol all’attivo in stagione, ma può essere schierato anche Zozulya.

Insomma un attacco duttile, ampio, e di tutto rispetto, con Konopylanka punta di diamante a sinistra e molti elementi che consentono variazioni tattiche a seconda del match e della sua interpretazione.

Capitare col Dnipro, squadra valida e di tutto rispetto, non è una sciagura in una semifinale di Europa Legue, ma se il Napoli non affronterà con la massima determinazione e concentrazione l’avversario, questo si trasformerà come sempre in un possibile tranello, che saprà anche di amara delusione. D’altronde gli ucraini sono stati sconfitti due volte dall’Inter, dal Copenaghen e in Campionato da Dinamo e Shakhthar ed il Napoli sino ad ora ha sempre chiuso la qualificazione, o almeno l’ha blindata,  nel match di andata contro Trabzon, Dinamo Mosca e Wolfsburg.