Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E Dries Mertens, fiammingo dal cuore tutt'altro che di pietra, ha capito il momento di difficoltà nel quale riversa la sua squadra e, sia a Kiev, quando è entrato per l'ultimo scorcio di partita, sia nella gara apparentemente tranquilla contro il Cesena. Quando tutto sembrava essere maledettamente difficile e Defrel aveva complicato ulteriormente quei piani Champions mandati quasi in fumo da Seleznyov, arriva il supereroe a salvare il Napoli. 

Due gol, un assist, raffiche di vento belga che spazzano via la strenue resistenza di un Cesena che però, nonostante un destino già segnato, ci mette orgoglio e tanta cattiveria agonistica. Dries, tuttavia, ne ha di più: con una motivazione in più che lo spinge a tutto. All'uomo venuto dalle Fiandre, con un martello delicato al posto del piede destro ed un turbo nel motore, Napoli si abbraccia e spera ancora di poter sognare un posto nella prossima Champions League. Lo farà a partire già da domani, quando alle 18 gli azzurri saranno di scena allo Juventus Stadium. Stadio adibito a grande discoteca, pronto a far festa per una stagione monumentale da parte degli uomini di Allegri che, al campionato, non hanno più nulla da chiedere. 

Sotto dunque con le motivazioni, con la grinta e la rabbia di chi sà che quella squadra di marziani (anche se giocherà con le seconde linee), è battibile. Perché la testa sarà a Berlino, perché nel corpo ci saranno ancora le scorie di una doppia festa, seppur breve, che ossigena la mente e fa rilassare in maniera fisiologica prima del grande scontro. Tutto ciò al Napoli non interessa: ciò che importa sono i tre punti, anzi sei, da conquistare, senza se e senza ma. 

Per farlo Benitez, in partenza, si affiderà alla squadra migliore. Quella che attualmente, secondo lo spagnolo, ha più chance di uscire saccheggiando (solo in termini sportivi), il catino piemontese. Andujar sarà sempre tra i pali, in attesa dell'arrivo, o meglio del ritorno del figliol prodigo Pepe Reina (accordo ad un passo). Maggio, Albiol, Britos (Koulibaly squalificato e fuori condizione, fisica e mentale) con Ghoulam a sinistra. David Lopez ed Inler in mediana. Mertens, appunto, il folletto, ad agire con Hamsik e Callejon (Gabbiadini tuttavia scalpita laddove ha già messo il suo timbro in stagione con la maglia della Samp), dietro a Gonzalo Higuain. 

Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez, Inler, Mertens, Hamsik, Callejon; Higuain.

Il Napoli è fatto. Non resta che mettere la testa a posto e giocare 180 minuti di pura passione e volontà. Potrebbero bastare per raggiungere il minimo obiettivo. 

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