Come afferma la rinomata e famosa pubblicità "che mondo sarebbe senza Nutella", a Napoli lo si estrapola così, diventando: "che Napoli sarebbe senza Higuain". Le ultimissime sul conto del Pipita, lo ritraggono purtroppo in uno scabroso caso di delinquenza, dove assieme al suo connazionale e compagno di squadra Andujar, la scorsa sera, al termine della partita persa contro la Lazio, è stato aggredito da un branco di delinquenti, provocandogli più che danni fisici, mentali.

Questa minoranza rischia di allontanare da Napoli, uno dei giocatori più forti che abbia mai avuto nella sua storia, e i numeri di questa stagione, nonostante non sia stata una di quelle da raccontare ai nipotini un giorno, del pipita lo dimostrano. Eccoli:

  1. 29 (anzi 30 n.d.r.) gol stagionali fra Serie A, Coppa Italia, Champion's League, Europa League
    e Supercoppa Italiana;
  2. 7 assist. Non solo un realizzatore ma anche un rifinitore coi fiocchi;
  3. Media gol. uno ogni 154 minuti; 

Unica ma rilevante pecca di Gonzalo: i calci di rigore, di cui ben 4 sbagliati rispettivamente contro Chievo, Atalanta, Milan e Lazio.

Le prestazioni altalenanti del Pipita testimoniano tutte le difficoltà del Napoli di questa stagione. Una delle pecche dell'argentino è stata quella di non essere leader dello spogliatoio, ma soltanto il miglior giocatore della squadra dal punto di vista tecnico. Più volte il nove argentino s'è dimostrato nervoso ed insofferente agli errori dei compagni di squadra, segnale di un malessere che è lontanissimo dal comportamento che un uomo gruppo e spogliatoio dovrebbe avere nei confronti dei compagni. Un errore fatto forse dalla società che ha considerato Higuain come qualcosa che non è ancora pronto ad essere, o che forse mai sarà per carattere. 

Le voci di mercato si avvicinano, e un giocatore come lui fa gola a molte squadre importanti e blasonate, Arsenal in primis, che lo corteggia da tempo. I tifosi, quelli veri, faranno di tutto per convincerlo a rimanere, ma il Napoli sarà cosi forte da riuscirci per davvero?