Marek Hamsik, l’oggetto misterioso del Napoli. Forse più nel primo anno della gestione Benitez, dove dopo aver iniziato bene la stagione, ha subito un infortunio di certo non facile che l’ha escluso del terreno di gioco per tante giornate. L’anno scorso finisce comunque con 7 gol segnati – 6 nei primi 3 mesi della stagione – e anche 5 assist, sempre in Serie A.

Partento dalle stesse dichiarazioni di Hamsik dell’anno scorso alla fine di Porto-Napoli di Europa League, dove l’attuale capitano azzurro diceva di far fatica a giocare, non sono più lo stesso. Devo solo lavorare, si passa alla trasformazione in questa seconda gestione, quantomeno nei numeri.

L'anno di Hamsik, il primo di gestione Benítez, non inizia così male. Subito 4 gol nelle prime due partite e prestazioni ad alto livello, fino al giorno del infortunio, nel 23 novembre del 2013. Un infortunio più complicato del previsto che lo toglie dal campo per più di 2 mesi, con lo slovacco che torna a giocare da titolare solo nel 25 gennaio, contro il Chievo, insinuando tanti, forse troppi tarli nella sua testa, mai alle prese con un infortunio così serio. La stagione finisce con tante prestazioni insufficienti, mentre tra i tifosi azzurri serpeggiano i primi mormorii ed i primi dubbi. Problemi con l’allenatore? Problemi personali? Problemi con il 4-2-3-1 di Benítez? Non si saprà mai.

Quest’anno, le cose non sembrano cambiare sotto questo aspetto per il capitano azzurro. Mentre il Napoli alterna prestazioni quasi brillanti ad altre mediocri, Hamsik invece non brilla quasi mai e le sue partite sono quasi sempre mediocri. Da Agosto a Dicembre segna soltanto 2 gol, nella gara casalinga contro l’Hellas Verona (finita in goleada). A dicembre però, ci sono dei segnali di netta ripresa dello slovacco, visibili soprattutto a Doha, quando nella gara di Supercoppa contro la Juventus, il capitano azzurro è uno dei più vivi in campo. A gennaio, nella prima gara di campionato, a Cesena, segna e fa uno splendido assist per Higuaín, segno di una rinnovata vitalità. Sempre a gennaio, arriva Manolo Gabbiadini, che tante volte verrà utilizzato al suo posto, ma le prestazioni di Hamsik invece di esserne compromesse, migliorano. Il tabellino dello slovacco da gennaio fino a maggio recità 6 gol e 8 assist. La concorrenza gli avrà fatto bene? Forse. Di certo non si è visto un Hamsik più arretrato in campo, nè tantomeno con altre funzioni. Rispetto all'anno precedente la stagione di Hamsik finisce in crescendo, mentre il Napoli, soprattutto nel mese di maggio non riesce a ritrovare mai il suo gioco migliore.

In Serie A, segna un totale di 7 gol, e fa 10 assist, diventando l'assist-man della stagione insieme a Berardi, Dybala, Vázquez e Pjanic. In Coppa Italia, fa 3 partite da titolare, subentra nella gara a Roma, contro la Lazio, segnando un gol contro l’Udinese. In Europa League, il disimpegno è brillante: 12 presenze, con 5 partite da titolare, 4 gol segnati e viene scelto per la Squadra della Stagione, insieme a Gonzalo Higuaín, Raúl Albiol e Faouzi Ghoulam.

Proprio oggi, facendo un bilancio della sua stagione - ai microfoni di una radio slovacca, ma anche a quella del Napoli - il capitano azzurro lascia presagire che qualcosa non andasse tra lui e Rafa Benítez. Ecco una parte delle sue dichiarazioni: “L’addio con Benítez? Normale e professionale. Ci siamo stretti la mano. Se sono arrabbiato con lui? No, ma l’anno prossimo spero di trovare più spazio.” Per poi concludere: “Se Benítez fossi rimasto, io andrei via? Sinceramente, non saprei cosa dire, davvero”.

Benitez o non Benitez, Hamsik resta uno dei cardini della squadra partenopea ed il prossimo anno sarà sempre in prima fila a mostrare la sua cresta alta, voglioso di dimostrare il suo talento cristallino.