Alla fine la spunta Maurizio Sarri. Con ogni probabilità sarà il cinquantacinquenne di Figline Valdarno il nuovo allenatore del Napoli. Parafrasando Berlusconi quando diceva il "Milan ai milanisti", De Laurentiis sembra intenzionato a ridare, o forse a farlo per la prima volta da quando è il presidente del sodalizio azzurro, il Napoli ai napoletani. Sarri lo è, quantomeno così si definisce.

Nato a Napoli prima di essersi trasferito in toscana da piccolo. Dipendente di banca, una lunga gavetta nelle serie inferiori e una stagione sorprendente al debutto in A. Lavoratore instancabile, tattico sfrenato, uomo vero, come pochi. Il suo credo "una squadra con la faccia tosta. Ma questo è un gioco, non c'è mica da scaricare camion".

Sarri si prende il Napoli, dopo una cena con Aurelio De Laurentiis all'Hotel Vesuvio davanti al panorama mozzafiato che offre la città partenopea. Dopo l'esaltante stagione empolese, dopo i traguardi ottenuti con gli azzurri, Sarri si prende il Napoli. meritandoselo grazie alla sua dedizione, alla meticolosità, al lavoro che ha svolto quotidianamente con i toscani, portandoli ad una salvezza insperata ma meritatissima sotto ogni punto di vista. 

Sarri dovrebbe firmare un biennale da 1.5 milioni a stagione. Nell'incontro avuto con De Laurentiis avrebbe chiesto non garanzie tecniche, bensì i suoi fedelissimi: Sepe, già del Napoli, Mario Rui, terzino sinistro portoghese, e Mirko Valdifiori, già bloccato dalla squadra partenopea prima che si venisse a conoscenza dell'interesse per l'allenatore. 

Sarri sposa Napoli. Ci torna dopo essere nato nel capoluogo campano per raccogliere i cocci della gestione Benitez ed affrontare, di petto, come sempre ha fatto nel corso della sua carriera, una piazza ferita nell'orgoglio e nelle certezze. Quelle di un allenatore con un palmarés vincente che non ha saputo dare la giusta mentalità alla squadra. Sarri questo dovrebbe garantirlo. Credo tattico e mentale, le sue squadre giocano con un'idea fissa, cercando di rispettare e leggere l'avversario, cercando di imporre sempre il proprio gioco. Per questo il primo colpo dell'era Sarri dovrebbe essere il fulcro del suo gioco: Mirko Valdifiori.

Dubbi e certezze verranno fugati dopo le prime apparizioni. Quello che fa pensare è affidare ad un allenatore del tutto vergine a pressioni della piazza ed esperienza internazionale un treno in corsa, ed ad altissima velocità, con dei freni che non sembrano garantire la frenata. Sarà Sarri in grado di riuscire a mantenere calma la piazza? Riuscirà a gestire la pressione, mediatica e non solo? Sarri riabbraccia Napoli, ma Napoli abbraccerà l'allenatore toscano?