Dopo Reina, Valdifiori, Allan e Astori, il Napoli continua l'opera di rinforzamento e semi-ricostruzione della rosa. Di poche ore fa la notizia dell'acquisto di Jacopo Sala duttile classe 1991 che ha girato l'Europa per poi trovare la sua dimensione all'Hellas Verona. La trattativa è stata rapita e tenuta sotto traccia, un basso profilo che ha giovato a Cristiano Giuntoli, nuovo direttore sportivo dei partenopei, subito protagonista con tanti colpi in questo mese. Si sta preparando la rosa migliore possibile per Maurizio Sarri, e Sala in quest'ottica è un grande rinforzo.

Classe 1991 come detto, entra a 10 anni a far parte del vivaio dell'Atalanta, dove resta fino al 2007, quando il Chelsea lo scova e decide di portarlo in Inghilterra per farlo crescere. I risultati sperati però evidentemente non arrivano, e nell'estate del 2011 firma un contratto triennale con l'Amburgo, squadra con cui segna il primo gol da professionista ma non riesce ancora a imporsi. Il ritorno in Italia avviene nel luglio 2013, quando il neo-promosso Verona decide di far di lui un perno della squadra, anche se gli infortuni lo frenano. Nella scorsa stagione ha esordito infatti solo il 6 gennaio 2015, ma da lì non si è più fermato: Mandorlini raramente ha fatto a meno di lui.

Ciò che più colpisce tra le caratteristiche di Jacopo Sala è la duttilità: può giocare da interno di centrocampo (a tre) e sa coprire tutta la fascia destra, sia giocando da terzino a quattro che da esterno in mediana, ma volendo anche da ala. Caratteristiche che piacciono a Sarri, che potrebbe utilizzarlo dunque sia come alternativa a Maggio che come vice-Hamsik, supposto che vada in porto l'idea di portare lo slovacco vicino a Valdifiori. Tre milioni più bonus il costo del cartellino, un ingaggio di 900mila euro all'anno fino al 2019 al giocatore. E Sala scalda i motori: il suo futuro è a tinte azzurre.