Non c'è due senza tre per Sarri, che chiude il ritiro di Dimaro con la vittoria per 5-1 ai danni del Cittadella. Dopo Anaune e FeralpiSalò, e dopo le dichiarazioni low profile di Sarri di stamane in conferenza stampa, ci si aspettava molta più fatica, soprattutto dal punto di vista atletico, per gli azzurri sul terreno di gioco di Dimaro. Ed invece, per quanto visto nella prima frazione di gioco, le trame offensive iniziano a girare alla grande, con maggiore velocità tra gli interpreti che iniziano a conoscersi meglio, oltre ad un pressing sempre asfissiante e ben portato in blocco dalla squadra.

Alla vigilia del ritiro di Dimaro le incognite più grandi arrivavano dal ruolo di trequartista: è bastata una chiacchierata a Sarri per convincere Insigne della bontà del ruolo. Il talento di Frattamaggiore ha risposto presente, in allenamento come nelle amichevoli, mettendo a segno ben 5 gol in tre gare (capocannoniere estivo), oltre a mettersi in mostra anche per giocate, assist e presenza in campo.

Anche oggi la doppietta del furetto partenopeo ha preso posto nel tabellino dei marcatori, che era stato però aperto da Raul Albiol di testa, sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Valdifiori. Riavvolgendo il nastro della stagione scorsa, si noterà la mano dell'allenatore toscano sugli schemi da corner, con il braccio che esegue le idee della mente: Valdifiori sa già dove mettere il pallone, che i difensori sono pronti a sfruttare al meglio (in gol anche Koulibaly contro la FeralpiSalò).

Non solo, il regista si prende la scena qualche minuto dopo, dopo aver gestito sapientemente il possesso palla ed i ritmi della gara in maniera magistrale: Valdifiori lascia di stucco i mille e più presenti di Dimaro. All'ex Empoli non serve guardare dove sia il compagno che scatta: il lancio effettuato da pochi passi dietro la metà campo giunge perfetto a destinazione, dove è Insigne, infiltratosi tra le maglie della difesa del Cittadella dalle retrovie, a controllare la sfera e lobbare il portiere in uscita. Per la prima frazione può bastare, con Allan che alterna alla solita dose di palle rubate ed intensità, che non sembra mancare mai, una accentuata indisciplina tattica, che è tuttavia normale a causa dei pochi giorni di lavoro con il resto della squadra.

Il Napoli non si accontenta e sebbene i primi sintomi della fatica inizino a far capolino, i partenopei dilagano, andando prima vicini al tris con Mertens, che continua ogni tanto ad incaponirsi in azioni personali, e poi con il solito Insigne, al quale, dopo il classico inserimento senza palla dalla posizione centrale, riesce sempre tutto troppo bene: stop a seguire e sinistro di controbalzo all'angolino. Lo schema con il taglio alle spalle del difensore è già un marchio di fabbrica sarriano, ed il poker di El Kaddouri ne è la conferma: Callejon esegue, il marocchino chiude dopo l'assist perfetto dell'iberico, sempre più a suo agio, seppur stranamente, come seconda punta. Mertens sigilla l'incontro sul finire di gara.

Alle molteplici note liete va aggiunta la solita postilla difensiva. Là dove il Napoli però fatica ancora a trovare la quadratura, è infatti nel reparto arretrato. Sarri afferma che gli azzurri sono oramai abituati a seguire soltanto la palla, contrariamente a quanto vorrebbe l'ex Empoli che predilige la copertura a zona e la lettura della situazione di gioco che ne scaturisce. Il gol della bandiera del Cittadella, tra terza e quarta marcatura partenopea, arriva dalla solita apertura sulla destra, con il laterale mancino in ritardo e conseguente cross che trova mal posizionato in area Henrique, che scavalcato concede a Coralli il tap-in, mandando Sarri su tutte le furie.

Si chiude con 18 gol fatti e 3 subiti il ritiro in Val di Sole dei partenopei, che si ritroveranno nei prossimi giorni a Castelvolturno, per preparare la sfida di domenica contro il Nizza. Stavolta sarà gara vera, che servirà a dare un primo riscontro reale e concreto del valore della squadra di Sarri. Tuttavia il Napoli mette benzina nel motore, in attesa dell'arrivo del turbo.