Napoli-Juventus, per i napoletani, non è una partita come le altre. Fin dai tempi di Altafini, passando per quelli di Maradona per terminare ai giorni d'oggi, è sfida da un fascino differente rispetto alle altre sfide di campionato, senza voler nulla togliere alle restanti. In Campania si avverte nell'aria dai giorni antecedenti alla gara una strana elettricità e, da buon napoletano, Maurizio Sarri non tradisce le attese e, a chi gli chiede se quella di domani che sarà per lui la prima sfida alla Juve sulla panchina del Napoli, sarà una gara come le altre, lui risponde così: "Domani non è una gara normale, vorrei vedere un qualcosa di straordinario".

Intervenuto in conferenza stampa per prestentare il match di domani sera, in primis l'allenatore del Napoli torna sulle difficoltà incontrate nel turno infrasettimanale, analizzando i motivi del pareggio contro il Carpi: "Ci ha creato difficoltà perchè non ci ha dato spazi, ma ho visto comunque una buona squadra. Non ha perso la testa, restando lucida fino alla fine. Sono quelle gare che non si riescono a sbloccare. Queste gare rischi a volte anche di perderle. I dati dimostrano che la squadra dal punto di vista fisico ha fatto il risultato migliore stagione sul piano della corsa. La nostra intenzione per domani è quella di fare la gara, e penso che la Juve proverà a fare lo stesso. Vedremo chi riuscirà a prendere il sopravvento in campo. Sulla Juve la penso come i tifosi, ho il loro stesso retro-pensiero ma non fatemi entrare nei dettagli".

Una gara del genere non ha bisogno nè di presentazioni, nè di motivazioni: "Non penso che a Carpi siano mancate le motivazioni, spero che anche su questo aspetto riusciremo a crescere. Mi auguro che per domani la squadra entri in sintonia con la città e capisca l'importanza di questa gara. Emozioni? Se fossi emozionato tutte le volte che me lo dite sarei già svenuto (scherza, ndr). Sicuramente, come detto, è una gara particolare e mi auguro di poter fare contenti i nostri tifosi che tengono tanto a questa sfida. Dobbiamo renderli orgogliosi"."

Si parla di Napoli e Juventus come squadre in difficoltà, chi per un motivo e chi per un altro, ma Sarri ha un parere diverso sui rispettivi cammini delle due squadre: "Hanno raccolto 4 punti nelle ultime due gare. Noi 8 nelle ultime quattro. Non mi sembra così negativo come bottino. Campionato finito? Parlare adesso di campionato finito è assurdo. La Juve ha dimostrato di poter vincere 10 partite di fila, l'Inter non ha ancora. Ha vinto delle gare, ma deve ancora dimostrare di poter reggere questi ritmi. La Juve, invece, ha ampiamente dimostrato di poter fare dei cicli lunghi di vittorie. Per quanto riguarda noi, dobbiamo solo lavorare e crescere. Capiremo più avanti dove possiamo arrivare". 

Successivamente gli viene chiesto se, in futuro, potrà diventare una sfida tra due squadre che si giocano lo Scudetto: "Io guardo la realtà, al momento è una sfida che vale per la media-bassa classifica. Loro vengono da un ciclo incredibile, non possiamo pensare che i nostri obiettivi siano gli stessi della Juventus. Noi abbiamo iniziato un nuovo percorso in estate, serve tempo. Loro comunque hanno giocato bene con il Frosinone, sono stati solo sfortunati. Non sarà una partita decisa dalla tattica. Sarà una gara nella quale faranno la differenza le motivazioni".

Sulla formazione anti-Juventus e sulle scelte di marcatura nei confronti di Cuadrado, il napoletano-toscano ribadisce: "Le decisioni definitive verranno prese nelle prossime ore. Sicuramente ritengo che questa squadra abbia bisogno di continuità, quindi bisogna affidarsi sui giocatori che stanno giocando di più. Più avanti inseriremo gli altri, anche se bisognerà valutare caso per caso le condizioni fisiche. Cuadrado? ​Penso più a quello che faremo noi. Potrei dargli un occhio io visto che gioca sulla fascia (ride, ndr). Vedremo comunque in che posizione verrà schierato da Allegri".

Il Napoli visto nel finale di Carpi ricalcava, per sommi capi e per modulo tattico, quello di Benitez. Tuttavia Sarri spiega con fermezza che non è una soluzione attuabile con continuità: "Penso che i nostri centrocampisti siano perfetti per giocare a tre. E' una soluzione di emergenza, che può andare bene per un assalto finale. Farlo in maniera stabile ci metterebbe in difficoltà".

Successivamente l'analisi del mister si sposta sui singoli calciatori, partendo da Jorginho e concludendo con la posizione di Gabbiadini, passando per Higuain: "Jorginho sta facendo bene, è un giocatore importante perchè ha anche una buona fase difensiva oltre a quello che garantisce in costruzione. Fino ad ora ci ha dato qualcosa di importante, mi sta confermando che nel centrocampo a 3 può fare molto bene. Higuain determinante? Gonzalo può essere sempre determinante, ma guai a considerare la Juventus come una squadra in crisi. Manolo a Carpi ha giocato esterno, anche se non penso sia la sua posizione ideale in campo. Può fare bene perchè ha grandi qualità, poi se mi chiedete un parere personale lo ritengo più una punta da attacco a due punte e non a tre".

Infine una battuta riguardo il divieto ai tifosi ospiti di assistere la gara al San Paolo: "Non sono d'accordo, sono più per le pene individuali. Se c'è qualche criminale, deve essere arrestato. A tutti gli altri va concesso di venire allo stadio, sono persone per bene, ma hanno solo il difetto di tifare Juventus (scherza, ndr)".