Un'estate vissuta sul piede di partenza, con la valigia in mano e con il passaporto pronto ad essere vidimato. Tutto lasciava presagire ad una cessione imminente, con José Maria Callejon in procinto di sbarcare nuovamente a casa, a Madrid, sponda Atletico. La richiesta ufficiale di Simeone (e non solo), il rifuto di De Laurentiis, l'arrivo di Sarri. Il caballero triste si apprestava così a disfare le valigie già pronte per la partenza ed a vivere la sua seconda parentesi all'ombra del Vesuvio.  

L'incontro con Sarri, il ritiro di Dimaro per conoscere ed apprezzare il Maestro toscano. Le prime amichevoli, i primi gol: Callejon c'è, l'ex Empoli lo inizia a conoscere ed apprezzare per le immense qualità tattiche e di lettura degli spazi e delle situazioni di gioco. Un feeling che, pian piano, è andato in crescendo. Dall'essere la spalla di Higuain, lo spagnolo si è ri-trasformato, nel 4-3-3 di Sarri, nel solito ruolo di ala destra, tornando ad essere mortifero in zona gol e puntuale in copertura come negli inserimenti.  

La pausa per le Nazionali ha permesso a Callejon e compagni di rilassarsi, ma non troppo. In vista della gara contro la Fiorentina lo spagnolo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport, durante la quale ha ripercorso le motivazioni che lo hanno spinto a restare a Napoli: "Penso che dobbiamo divertirci e giocare bene, così dobbiamo fare. Ho parlato con Sarri il primo giorno, ha detto che aveva fiducia in me e che sarebbe stata una buona stagione. Mi ha mostrato grande fiducia ed è per questo che sono rimasto. Per me città e tifosi sono importanti. Noi giochiamo prima per noi, poi per tifosi che ci sostengono, dobbiamo fare bene anche per loro".

Si torna, inevitabilmente, al cambio di modulo. Callejon spiega così il cambiamento tattico dal 4-3-1-2 al 4-3-3: "Alla fine il mister ha trovato la quadra. Prima stavamo lavorando col suo modulo, poi ha deciso di cambiare e si è iniziato a vincere, per questo non abbiamo cambiato nuovamente. Penso che abbiamo l'attacco migliore della Serie A, ci sono tanti attaccanti forti".

Dal contesto di squadra ai singoli. Callejon ha un rapporto molto stretto con Higuain, con il quale ha diviso anche lo spogliatoio in quel di Madrid. Il Pipita, ma non solo. Queste le parole dell'ala spagnola anche su Insinge: "Higuain è il nostro leader. L'ho sempre visto tranquillo. E' vero che si incazza quando non vinciamo, ma è normale perché è così la sua personalità. La '10' a Insigne? E' stata tolta per Maradona, un giocatore non da nulla, ma non sta a me decidere se darla o meno". 

Infine, l'intervento di Callejon si chiude con un parere sulla Fiorentina, che domenica prossima sarà di scena al San Paolo per una lotta al vertice: "Loro sono in testa alla classifica, ma noi dobbiamo vincere per forza. Lo scudetto è un obiettivo ma anche un sogno, cerchiamo di andare piano piano. Il gol che manca? Sto giocando bene, cerco sempre di fare il massimo e servire anche assist ai miei compagni".