Vince il Napoli, di misura. Esce a testa alta l'Udinese, battuta, ma non travolta. Il posticipo pomeridiano conferma la forza del gruppo azzurro. Sarri chiude a doppia mandata la difesa e propone gioco e idee. Il pensiero accompagna l'azione ed è piacevole seguire le trame di casa. Higuain è il terminale ultimo di un'eccelsa orchestra, il giocatore di rango superiore che porta a compimento il lavoro dei compagni. Due lunghezze dividono il Napoli dall'Inter, ma è evidente la candidatura a prima della classe della squadra partenopea. Non ha falle questo Napoli, è il connubio perfetto di qualità e sacrificio, il prodotto di un silenzioso maestro, poco incline alla ribalta, ma ora sulla bocca di tutti. 

Sarri propone l'undici consueto. Hysaj e Ghoulam esterni bassi, al centro Albiol e Koulibaly. Nei tre di mezzo, la fisicità di Allan, le geometrie di Jorginho e gli inserimenti di Hamsik. Higuain guida il reparto d'attacco, con ai lati le frecce Callejon e Insigne. 

Colantuono presenta i suoi con l'abito rodato. 3-5-2, con la personalità di Danilo a condurre la difesa. Lodi tessa la tela in mediana, davanti il tecnico si affida a Thereau, con Fernandes, un passo avanti alla terra di mezzo, collante tra i reparti. 

La sfida del San Paolo si accende in avvio, per merito, in special modo, di Insigne e Callejon. La rapidità dei due mette alla berlina l'Udinese, costretta, da subito, a gara di ripartenza. Al 4', Felipe usa toni forti per smorzare l'allegria tecnica di Insigne, primo giallo del match. Nove minuti, questo quanto occorre agli ospiti per uscire dal guscio. Bruno Fernandes da fuori, alto. Insigne non controlla l'invito di Ghoulam al 16', è il preambolo allo show di Higuain. Al 21', pezzo di bravura nello stretto, ma la sfera accarezza il legno. Sei minuti dopo, Karnezis chiude la porta all'argentino ed è sempre l'estremo difensore, al 34', a sventare una miccia accesa dal Pipita e colorata da Callejon. Hamsik scuote il San Paolo con la conclusione a giro, ma il Napoli deve rinviare la festa. Il diagonale di Higuain, al 37', non gode di buona sorte, l'Udinese soffre, ma regge. 

Dopo le prove generali, l'assalto decisivo, ad inizio ripresa. Karnezis è presente su Hysaj, ma lo spauracchio ha sembianze da centravanti di razza. Gonzalo Higuain abusa di Danilo e infila in buca d'angolo, palla che bacia il palo e si insacca. Boato che avvolge l'undici in campo, Sarri accoglie le buone nuove, il fortino friulano va in frantumi. Gara che, dal minuto 53, cambia. Azzurri in attesa, pronti a seminare panico e paura negli spazi altrui, Udinese costretta ad allentare la cerniera di difesa. Higuain, al 56', sfiora il gioiello d'autore. Lob che strappa un oh di meraviglia, ma non trova la meta. Colantuono chiama Aguirre e l'Udinese entra con forza nel finale. Reina e traversa per chiudere sul colpo di testa di Widmer, Albiol costretto al giallo da Aguirre, di nervi la squadra ospite si aggrappa alla gara. Nel Napoli, spazio per Mertens e El Kaddouri. Sarri si copre e a dieci dal termine è Albiol a sbarrare la strada a Thereau. Applausi per Higuain, manciata di minuti per Gabbiadini. Un sussulto di Adnan, poco prima, spaventa la retroguardia partenopea, ma nessuno giunge all'appuntamento a centro-area. Hysaj non archivia la pratica, perché Karnezis si conferma. Il recupero non regala ulteriori emozioni. 1-0, parola a Higuain.