Il Napoli di Maurizio Sarri non si ferma più. Non basta la sosta a mettere i bastoni tra le ruote alla truppa partenopea, che riprende laddove aveva lasciato contro l'Udinese. Sessanta minuti di equilibrio, rotti dal lampo di Insigne, che batte Rafael prima di servire ad Higuain il pallone del raddoppio. Il Napoli è momentaneamente primo in attesa delle gare di Fiorentina e Inter. Queste le pagelle degli azzurri.

Reina 6: sicuro ed affidabile come al solito nelle uscite. Disinnesca un paio di conclusioni di Pazzini con la solita abilità nel bloccare la sfera anche da distanza ravvicinata. Unica sbavatura, ma è l'ago nel pagliaio, qualche lancio sbagliato di troppo.

Hysaj 6: diligente come al solito, attento in fase difensiva sulle ripartenze, sterili, degli scaligeri. In proiezione offensiva si offre raramente.

Albiol 6.5: lo spagnolo è oramai il leader del reparto arretrato. Oltre ad accompagnare Chiriches con fermezza, si concede il lusso di impostare la manovra dalle retrovie, senza errori e sbavature. Unica disattenzione ad inizio primo tempo, quando perde un rimpallo con Jankovic che poteva diventare pericoloso.

Chiriches 6.5: più che positiva la prova del centrale rumeno, che non fa rimpiangere Koulibaly ed è impeccabile, con Albiol, nel togliere dalla disponibilità di Pazzini quelle pochissime palle che l'ex Milan prova a giocare.

Ghoulam 6: Spinge meno del solito e si nota. Il Napoli non riesce a sfondare e parte delle colpe sono anche sue, che non si sgancia sovrapponendosi con la solita costanza sull'out mancino.

Allan 6.5: il motorino del centrocampo azzurro non si ferma mai. Si fa preferire nella bagarre, a centrocampo, quando gli animi si scaldano, mentre in fase offensiva la muraglia veronese gli impedisce le solite incursioni.

Jorginho 7.5: impeccabile, in fase di impostazione e nel dettare i tempi di gioco alla squadra. Perfetto, lucido, sempre con la testa alta nel cercare la giocata nello stretto, come in profondità. Eccelle anche in fase difensiva, dove spegne sul nascere leggendo le iniziative avversarie con intelligenza superiore.

Hamsik 7: partita difficile per lo slovacco, che non avrebbe spazio tra le linee strettissime di Mandorlini ma le trova con acume tattico e lettura degli spazi liberi encomiabile. Gioca sempre di prima, lasciando a casa le giocate scolastiche e sterili, alle quali sostituisce filtranti decisivi e concusioni pericolose dal limite (dal 77' David Lopez: svolge il compitino nel quarto d'ora finale. Senza Voto).

Callejon 6: lo spagnolo, così come Hamsik ed Insigne, soffre i pochissimi spazi concessi dalla difesa del Verona. Non c'è moltissima profondità per i suoi tagli, che vengono prontamente vanificati dalle uscite di Rafael e dalle chiusure del terzino di turno (dal 66' El Kaddouri: il marocchino rispetto allo spagnolo ha maggiore propensione all'uno contro uno e riesce, nel poco tempo a disposizione, a mettersi al servizio della squadra, entrando bene in partita. Voto 6).

Higuain 7: rade, rifinisce, regola. Come il famosissimo rasoio il Pipita del Napoli fa tutto quello che gli si chiede: si batte come un leone tra le maglie dei difensori del Verona, serve i compagni con precisione, si crea il tiro dalla distanza, chiude la gara sul perfetto assist di Insigne. What else?

Insigne 7.5: non il migliore in campo, soprattutto nei sessanta minuti che lo vedono fumoso e spento, nervoso per i cori dei supperters di casa nei suoi confronti. Risponde da campione, nella mezz'ora finale, con il gol che stappa il vaso di Pandora scaligero e servendo l'assist per Higuain che chiude la gara. Sette gol in campionato, sempre decisivo, sempre incisivo, anche quando la giornata non sembra favorevole. Ed una maturità, mentale più che tecnica, sempre più evidente (dall'88' Maggio: senza voto).

Sarri 8: il Napoli è una macchina perfetta e lo si deve, per lo più, a lui. I minuti di imbattibilità di Reina non si contano più, l'efficacia offensiva nemmeno. Al di là del guizzo del campione di turno, quello che sorprende di questo Napoli è una spiccata personalità, che fino a quattro mesi fa questo tipo di gare non le avrebbe portate a casa. La calma è la virtù dei forti, e lui, nel momento di maggiore bagarre al sessantesimo, richiama i suoi per tranquillizzarli. Il Deus ex machina partenopeo trascina la sua creatura in vetta alla classifica. Dopo le prime tre gare senza vittorie, il suo Napoli ha fatto terra bruciata attorno. Nulla, forse, gli è precluso.