Napoli-Inter è già cominciata. I tifosi di tutta Italia già fremono, i giornali e i media raccontano gli annali delle due squadre nella storia con immagini e interviste del passato che fanno crescere ancor di più la frenesia e sensazioni per parte. Entrambe le compagini stanno dimostrando ognuno a modo loro, la loro tipologia e filosofia di calcio: il Napoli con spettacolo e soprattutto equilibrio, l'Inter con tanta sostanza e abnegazione senza troppe complicazioni e con i due allenatori, Mancini e Sarri, due mondi completamente differenti che si scontreranno, andando a creare (si spera) un big bang di emozioni senza precendenti.

Oggi si parte con una partita nella partita che non ci sarà, a causa del problema ai flessori del protagonista nerazzurro Geoffrey Kondogbia, opposto ad Allan nella nostra sfida.


Dopo un inizio stentato (dettato da una condizione fisica non propria eccelse nelle prime sortite), Marques Loureiro Allan, classe 1991, ha letteralmente fatto innamorare e conquistato alla grande i tifosi azzurri grazie alle sua grandi prestazioni. Un ex trequartista spostato poi a centrocampo come mezz'ala, la sua storia, che lo ha reso quel giocatore oramai indispensabile per Sarri e compagni. Il brasiliano ex Udinese corre - media di 7km a partita -, pressa, fa assist (3) si inserisce e segna: già 3 gol in 12 presenze contro Empoli, LazioMilan, un calciatore a tutto tondo, e di per se unico nelle file del tecnico toscano.

Dotato di una resistenza invidiabile, le sue migliori qualità sono gli straordinari recuperi in tutte le zone del campo e la grande tecnica, soprattutto palla al piede. Senz'altro un acquisto più che azzeccato per il Napoli, che nella sessione di mercato estiva lo ha strappato all'Udinese dopo un''estenuante trattativa per 11 milioni di euro più Britos.
 

Tutt'altra storia invece è quella del suo avversario, Geoffrey Kondogbia. Sbarcato in estate a Milano in maglia nero-azzurra sulla base di una trattativa da 30 milioni di euro più otto-nove milioni di bonus tra L'inter e il Monaco (non contando poi che era stato corteggiato anche dai cugini milanisti) e voluto fortemente dal suo allenatore Roberto Mancini, per il centrocampista classe 1993, amante di manga e anime giapponesi, non è stato facile ambientarsi da subito nel campionato italiano, soprattutto poi con una spada di Damocle così poderosa equivalente al prezzo del suo cartellino.

Alto 1,88 cm, di ruolo mediano, il suo piede è il mancino, ma in aggiunta è capace di calciare molto bene anche col destro, è dotato di grande dinamismo e di buona velocità nonostante la mole non indifferente, coadiuvato da una ottima conclusione dalla media-lunga distanza. 13 presenze su 13, ha realizzato finora un goal, molto bello contro il Torino e primo in Italia, e un assist con 885' minuti giocati. Certo è ancora molto giovane, ma l'investimento fatto dal magnate Thoir non dispiace, anzi col tempo diventerà senz'altro un top player indiscusso del calcio mondiale.

La lotta a centrocampo fra i due giocatori citati poteva essere una delle chiavi e sfide più affascinanti, e purtroppo non la vedremo. Ma di certo possiamo consolarci con una gran partita, ugualmente competitiva.