Un 2015 diviso in due. Dal rigore fallito contro la Lazio al riscatto al fianco di Sarri, mentore da seguire e soddisfare. Per Gonzalo Higuaín, indossare la maglia del Napoli è un grande soddisfazione e secondo il fuoriclasse argentino: "È lecito sognare". Parole che infiammano i tifosi del Napoli, secondo a un passo dall'Inter al giro di boa: sognare, crederci. Dopo aver analizzato la prima parte dell'intervista ai microfoni di Sport Mediaset, chiudiamo il cerchio con il rapporto tra il Pipita e i tifosi e i desideri per l'anno a venire.  

L'amore partenopeo, componente fondamentale nei successi di campo del gruppo di Sarri. Il pubblico è parte integrante della squadra, incide con forza nel processo di crescita: "È perfetto, mi fanno sentire speciale: anche quando vado in giro per la città mi fanno sentire unico. Li ringrazio ed è anche merito loro se riesco a fare bene. Quando urlano il mio nome dopo il gol è un’emozione bellissima. Anche il coro ‘Un giorno all’improvviso…’ mi piace molto, volevo cantarlo insieme a loro e l’ho fatto. Loro sanno che insieme siamo più forti, speriamo di continuare così".

Per il 2016, qualche desiderio speciale? "Sognare è lecito, finché ci sarà la possibilità matematica per vincere i titoli per i quali siamo in corsa noi lotteremo. Nel prossimo anno mi auguro di stare bene, di migliorare e a livello calcistico di provare a vincere qualcosa".

Ma il Pipita è il più forte attaccante al mondo? "Non lo so, è una decisione che lascio a voi. Io provo sempre a migliorare giorno dopo giorno, a volte ci riesco, altre volte no, è normale, non siamo robot. Ringrazio chi la pensa così, ma io penso solo a fare bene".

Chiusura dedicata agli obiettivi personali, non solo il calcio nella vita di Higuain. Tra lo Scudetto e la classifica marcatori, ruolo chiave recita la famiglia "Tutti dicono che essere papà è la cosa più bella del mondo ma per me adesso è lontanissima come cosa. La mia famiglia è importantissima, sono una parte vitale della mia vita e li ho ringraziati sempre. Grazie a loro sono quello che sono adesso".