"Perché la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia". 

Così come Vasco Rossi scriveva e componeva per la voce di Fiorella Mannoia uno dei testi forse più belli ed emozionanti della canzone italiana, così anche Maurizio Sarri, ieri pomeriggio, intervenuto in conferenza stampa, avrà forse pensato a quei versi, a quell'attimo di follia che può farti godere un momento più a fondo, più intensamente. Allora giù per le rapide del campionato, equilibrato sì, fatto di due costanti, che hanno seminato il panico a suon di record, di vittorie, di gioco. Un attimo, un momento, che può andare al di là di quell'equilibrio, di quella fase di stallo: un guìzzo di un campione, un lampo di genio, nella speranza che, Sarri, sia riuscito a far capire ai suoi l'importanza catartica del momento. 

Sally è un po' come questo Napoli, punito più volte, in passao, per gli errori commessi. Vero, verissimo: gli azzurri hanno mangiato pane duro per molto tempo, prima di giungere a definitiva maturazione e consacrazione. Ci siamo. Si, forse Sarri ed i suoi hanno raggiunto compimento di quel processo che da dieci e più anni a questa parte il progetto di De Laurentiis si auspicava. La degna conclusione (o comunque uno dei passaggi più importanti, seppur non decisivo) passa, inevitabilmente, dalla sfida più dura e crudele della stagione: lo Juventus Stadium è il Giudice Supremo, non ultimo, delle velleità di classifica dei partenopei. 

Qualcuno, impersonificato da Maurizio Sarri, ha trovato il modo per analizzare e andare a fondo nei sensi di colpa degli azzurri, in estate, permettendo loro di metabolizzare sconfitte e delusioni: sembra questo l'aspetto che ha reso, assieme alle idee del mister toscano, il Napoli una squadra finalmente assetata di vittoie e successi, di rivalsa sportiva nei confronti di chi aveva bollato i partenopei come eterni insoddisfatti ed immaturi. Il viaggio, invece, ha detto il contrario: la pasta c'è, gli uomini anche, il che, tuttavia, non è sinonimo di vittoria finale, ma quantomeno di giocarsela a viso aperto fino all'ultima goccia di questa stagione. 

"Forse la vita non è stata tutta persa, forse qualcosa s'è salvato, forse davvero non è stato poi tutto sbagliato". Già, perché è dagli insuccessi che si è formata la mentalità giusta, quella vincente, che deve trascinare gli azzurri, assieme a quel barlume di follia, allo Stadium questa sera. Una serata storica in parte, difficile da considerare come una qualsiasi: le emozioni ed i brividi della partenza, con la squadra scortata dai tifosi verso la partenza; mille forse più persone che hanno fatto sentire il calore alla squadra testimoniando il legame indissolubile creato quest'anno tra le parti. Un unicum che viaggia verso il capoluogo piemontese, in cerca di gloria. Per tornare, chissà, a mangiare fragole fra qualche mese. 

Per la sfida di stasera Sarri non avrà problemi di formazione e si affiderà, come suo solito, agli undici titolarissimi di questa cavalcata. Reina tra i pali, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Allan, Hamsik ed il rientrante Jorginho nelle vesti di playmaker, tornato dalla sconfitta ed infine il tridente delle meraviglie composto da Callejon, Insigne e da Higuain centralmente. Insomma, tutto pronto. 

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne. All: Sarri.