Paulo Dybala è un talento naturale, un artista del dribbling, dell'improvvisazione. Lo chiamano "la Joya" e il soprannome illustra meglio di ogni altra cosa il "senso" di Dybala. Palermo è piazza calda, passionale, ama i giocolieri, i funamboli. Vazquez e Dybala, sommati alla concretezza di Iachini, per una salvezza tranquilla, in un'oasi di bel calcio. 

A spaventare, le sirene della ricca Europa, perché le giocate dell'argentino non lasciano indifferente il Vecchio Continente. Occorre allora correre ai ripari, studiare il rinnovo, una cessione remunerativa, trattenere il ragazzo fin quando possibile, poi incassare, per costruire. 

 "Non abbiamo parlato del rinnovo, magari lo sta facendo il mio procuratore. Sicuramente dovremo arrivare ad un accordo che stia bene tutti e due".

Il futuro, in Nazionale, porta i colori dell'Albiceleste, il sogno di Conte si infrange sui propositi di Dybala "Non ho parlato con Martino, ma non significa che ora mi debba chiamare per forza. L'Albiceleste ha tantissimi attaccanti forti. È molto importante fare bene e crescere. Io sono giovane, spero di avere la mia opportunità".

Il presente è Palermo, una stagione a metà, il tempo delle somme e dei buoni propositi, il 2015 alle porte, la lunga rincorsa di Dybala "Non posso fermarmi così, devo continuare a crescere, facendo il meglio per la squadra, per un 2015 anche migliore. L'obiettivo, come diciamo sempre, resta la salvezza, anche se spero in un buon anno per i tifosi. Ora sarebbe bello segnare e vincere contro la Roma (avversaria dei rosanero al Barbera il 17 gennaio, ndr), che con la Juventus è la più forte del campionato".

Fonte Sky