Maurizio Zamparini parla a 360° delle situazioni di mercato: tanti gli obiettivi percorsi, alcuni di essi anche sfumati. Il patron da le sue spiegazioni, intervistato a Radio Sportiva, delle cessioni fatte, degli acquisti e degli obiettivi che potrebbero interessare fino alla fine del calciomercato. 

La situazione che per molto tempo ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi del Palermo è certamente quella di Joel Campbell, un sogno che ad un certo punto è sembrato potesse diventare realtà: "Adesso sono a Londra, cercavo di chiuderla la settimana scorsa. Ora come ora è impossibile che venga, ho un solo posto da extracomunitario in rosa, ho preferito optare per il serbo Djurdjevic. D’altronde, io non sono solito prendere giocatori da club come l’Arsenal. Io sono un presidente che va cercando giocatori meno conosciuti tipo dalla Cremonese, dall’Avellino".

Da un obiettivo fallito, ad uno che sta per concretizzarsi: "Gilardino è d’accordo a venire, ha accettato le nostre condizioni. Aspettiamo di definire gli ultimi dettagli col Guanghzou. Cosa mancherà poi? Beh, poi mancherà solo che si alleni con noi". In passato sono stati seguiti giocatori come Defrel e Araujo: "Vi spiego la mia politica di quest’anno. Avevo basato la mia idea su due-tre giocatori che non sono arrivati, ma non per mia volontà. Probabilmente era scritto così: siccome sono uno fortunato, se è andata così, vuol dire che va bene in questa maniera. Negli scorsi mesi ho rincorso molto un calciatore che gioca in Spagna, al Las Palmas, Sergio Araujo, offrendo fino a 12 milioni di euro, che era una cifra molto alta. Avevo trovato già l’accordo economico con il Cesena per Defrel, poi il giocatore non so perché ma ha preferito il Sassuolo, però sono scelte sue. Siccome sono fortunato, vuol dire che è stato meglio così: non prendere né Araujo né Defrel. Ne arriveranno dei migliori".

Infine, le richieste su Vazquez e l'addìo di Andrea Belotti: "I tifosi mi dicono che ho sbagliato a cedere adesso Belotti perché l’anno prossimo l’avrei venduto a 20 milioni? Io penso proprio di no. Anzi, ne sono certo. Quando un giocatore manifesta la volontà di andare via, bisogna venderlo altrimenti non rende più sul campo. Io auguro una luminosa carriera a Belotti, però devo ammettere che è un attaccante che ancora si deve formare. Personalmente penso sia più forte il serbo che abbiamo preso l’altro ieri, Uros Djurdjevic. Se a Vazquez le altre squadre offrono 2 milioni di euro a stagione, e non 800mila quanti gliene do io, è normale che il giocatore inizi a premere in maniera impressionante col sottoscritto. Come detto, l’anno prossimo lo venderò. Non lo faccio ora, perché devo pensare al sostituto. Abbiamo un bilancio di un certo tipo al Palermo, ma riusciamo lo stesso ad essere competitivi. Lo dice la storia". Per gli ultimi giorni di merato è spuntato il nome dell'avellinese Trotta: "Ingaggiare lui per sistemare il nostro reparto offensivo? Non dipende da me, dipende dal mio staff tecnico, Iachini compreso. Se loro mi dicono ‘Ok, è il giocatore che ci può servire’, è una pista che può essere percorsa".

Domenica c'è la prima di campionato contro il Genoa, Zamparini spiega che mancherà Djurdjevic per motivi burocratici (manca il transfer), così Iachini dovrà affrontare i grifoni probabilmente col tandem Vazquez-Quaison, tanta qualità, ma poco peso specifico in attacco. Il numero uno rosanero è comunque soddisfatto della rosa a disposizione: "Sono sicuro che quest’anno giocheremo ancora meglio, perché abbiamo rinforzato la squadra in difesa; a centrocampo abbiamo comprato elementi come Hiljemark e Brugman che sono giovani e molto bravi. Iachini ha tutto il tempo per lavorare su questi giovani con tutta tranquillità, potendo al contempo far affidamento sull’ossatura dell’anno scorso".

 Infine un bilancio sulla Serie A e chi potrebbe essere l'avversario principale della Juventus per la corsa al titolo: "Fino all’arrivo a Roma di due fenomeni come Dzeko e Salah, avrei detto che la Juventus avrebbe vinto lo scudetto a mani basse. Adesso però i giallorossi si sono rinforzati per bene, la dirigenza della Roma ha lavorato adeguatamente. E adesso Rudi Garcia non può nascondersi dietro un dito, la squadra per vincere ce l’ha. Sabatini ha costruito una buona squadra. Dietro a Roma e Juve, vedo il Milan. Sono tutti organici che comunque hanno bisogno di tempo".