Cinque gol incassati in appena 180 minuti: ancora presto per parlare di emergenza retroguardia, tuttavia il Palermo pare aver smarrito quelle certezze difensive maturate ad agosto, quando la via del gol era stata sbarrata a Genoa e Udinese anche per merito di un Sorrentino in stato di grazia. Fattore tutt'altro che trascurabile ai fini del risultato per una formazione capace di andare sempre a segno sino a questo punto del torneo, seppur soltanto in una circostanza con uno dei propri bombardieri d'attacco, tra l'altro il meno atteso: il serbo Djurdjevic.

Tocca correre ai ripari, anche perché alle porte c'è un ciclo di ferro che obbligherà i rosa ad opporsi ad avversari del calibro di Torino, Roma, Inter e Napoli, con il solo intermezzo morbido, perlomeno sulla carta, della trasferta sul campo del Bologna dell'ex Delio Rossi a dividere il doppio confronto con granata e giallorossi dalle sfide al capolista Mancini e a un Sarri tornato in auge in virtù della doppia manita rifilata a Bruges e Lazio. Prima, però, tocca affrontare il Sassuolo, pronto a volare sulle ali dell'entusiasmo dopo aver costretto la Roma a ingoiare il terzo boccone amaro di un pari in altrettante sfide disputate all'Olimpico a cavallo tra il 2013 e il 2015, sempre nel girone d'andata.

Zamparini non ha ancora tuonato, sul rapporto tra il patron e Iachini pare continui a dominare la bonaccia del chiarimento post mercato. Anche se il numero uno del club di viale del Fante non ha saputo celare una punta di insoddisfazione per il rendimento dei suoi contro il Milan: "Non siamo ancora a posto". Una frase che non lascia spazio a fuorvianti interpretazioni, nonostante la classifica non smetta di sorridere al Palermo. Bisogna ritrovare gioco e feeling coi tre punti, la corsa salvezza non aspetta nessuno. Figurarsi Zamparini.