Il Palermo non risponde presente all’appello del turno infrasettimanale. Manca la sicurezza difensiva, latita il gioco, scarseggia anche il carattere. La sconfitta contro il Sassuolo arriva puntuale e meritata al termine di una prova abulica: senza sfiorare la forzatura, l’esito non sarebbe poi stato così diverso se Consigli avesse deciso di sedere sugli spalti per assistere allo spettacolo del “Barbera”, mediocre per la verità, piuttosto che difendere la propria porta. Parlare di crisi sarebbe un azzardo, è vero, ma non si può dire che i rosanero scoppino di salute. Un esempio? Alberto Gilardino, il cui stato di forma non è ancora quello di un rapace dell’area di rigore: in avanti non c’è nessun altro ma non sempre il celebrante può acconsentire a nozze fatte coi fichi secchi.

Le conseguenze sono presto dette: non si segna. Impietoso il confronto tra il parco attaccanti emiliano e quello a disposizione di Iachini: sette a uno per Di Francesco, un dato che la dice lunga sulle difficoltà realizzative di un reparto sin qui andato a in gol solo in una circostanza con Djurdjevic, giocatore peraltro già messo fuori causa da un infortunio che lo terrà ai box per parecchio tempo. La situazione è questa, inutile girarci intorno. Il tempo per riflettere non c’è, il mercato è chiuso da un pezzo e l’unica alternativa possibile potrebbe essere quella di un jolly pescato dalle liste degli svincolati: ipotesi che non sembra riscaldare i cuori di tifosi e addetti ai lavori.

I ritmi del campionato non giocano a favore del Palermo: domenica la delicata trasferta di Torino contro i granata di Ventura potrebbe già rappresentare uno spartiacque fondamentale. Conoscendo Zamparini la soluzione di un cambio in panchina in caso di terzo ko consecutivo resta la più ovvia, non necessariamente la più indicata per rimettere i rosanero sulla carreggiata di un sereno percorso verso la salvezza. D’altro canto fare risultato all’”Olimpico” sarà tutt’altro che semplice, ancora una volta Beppe Iachini sarà chiamato a fare di necessità virtù complice anche l’assenza di Rigoni per squalifica. Si giocherà in casa di un Toro infuriato per l’inattesa sconfitta rimediata contro il Chievo, con l’ex Belotti pronto a dare tutto al cospetto di quei colori svestiti lo scorso 18 agosto. Servirà un’impresa.