Per fortuna c’è la sosta. Altrimenti chissà come poteva proseguire questo ottobre iniziato esattamente com’era finito settembre: male. Inutile focalizzare l’attenzione su movimenti da rivedere, sugli errori dei singoli o sulle difficoltà a produrre gioco. Il Palermo non c’è. Tolto capitan Sorrentino, la squadra fatica dalla testa ai piedi. Dal primo difensore al più avanzato dei terminali offensivi. Fisicamente, psicologicamente e tatticamente. I rosanero hanno regalato un’ora alla Roma che, certamente, per qualità e forza avrebbe potuto portare a casa i tre punti anche senza quest’inattesa grazia.

Zamparini non ha perso troppo tempo per tuonare, definendo la sua creatura “attualmente la squadra più scarsa del campionato”. Piuttosto complicato dare torto al numero uno della società di viale del Fante, ci sono i numeri a sostenerne la tesi: zero vittorie, un pareggio e quattro sconfitte, per il misero bottino di un punto in cinque match. Con sette gol realizzati e ben 12 incassati. Decisamente troppo. Il “Barbera” da fortino è diventato terra di conquista: anche il Sassuolo, infatti, non aveva dovuto faticare più di tanto per aggiudicarsi l’intera posta nel primo turno infrasettimanale della stagione.

Si può discutere sugli episodi, sull’andamento delle gare e persino sulla cattiva sorte, ma il Palermo è in crisi. L’auspicio in seno al club è che Iachini sappia renderla reversibile sfruttando nel migliore dei modi le due settimane di sosta per gli impegni della Nazionale: il banco di prova sarà Bologna. In quella circostanza si capirà se varrà la pena continuare senza modificare l’assetto attuale o se sarà doveroso e necessario cambiare. Da salvare solamente la prima rete di Gilardino, una scossa tanto attesa ma che ha semplicemente reso meno amara una domenica da archiviare in fretta.