Alberto Gilardino sta conquistando Palermo. Ad inizio stagione l'attaccante di Biella faceva fatica a inserirsi nei meccanismi offensivi e a rendersi pericoloso. Dopo il gol contro la Roma, Gilardino ha intensificato l'intesa con Franco Vazquez e con i rifornimenti dei terzini, l'ex Milan e Fiorentina, è diventato l'uomo più pericoloso del Palermo. Intervistato dal Giornale di Sicilia, Alberto Gilardino ha parlato della sua esperienza siciliana e della sfida difficile che aspetta i rosanero a Napoli dopo il buon pareggio contro l'Inter.

"Con i nerazzurri nel primo tempo non abbiamo rischiato nulla. C'è un pizzico di rammarico per come si erano messe le cose, si poteva ottenere di più. Prestazioni come questa con l'Inter danno consapevolezza. Ce la siamo giocata concedendo poco e provando a far male tutte le volte che potevamo. Io vice Icardi? Indiscrezioni, ma niente di vero. Mauro ha grandissime qualità e può solo migliorare, perché è giovane e gioca in una squadra importante. Ringrazio tutti i miei compagni, mi hanno fatto sentire subito a casa. Io, Enzo, Stefano e gli altri più esperti abbiamo un po' di responsabilità in più, dobbiamo trascinare un gruppo giovane e di qualità. Se sento l'affetto dei tifosi e so di essere importante mi viene naturale dare qualcosa in più. Palermo è la piazza ideale e vogliamo far togliere tante soddisfazioni ai nostri tifosi. Sarri è un tecnico molto preparato e adesso il Napoli è la squadra più forte e determinata a livello mentale e fisico. Al San Paolo sarà una gara molto difficile, con momenti in cui dovremo soffrire tutti assieme. Sarà fondamentale partire con il piglio giusto e giocare da squadra. Io vice Higuain? Questa estate sono stato collocato in varie squadre". 

L'attaccante del Palermo sta pian piano recuperando la piena forma: "Giocando partite vere non può che migliorare. Il mio lavoro estivo, però, non va sottovalutato. Mi mancava solo l'allenamento con la squadra, le partitelle, il possesso palla, la tattica. Iachini e il suo staff mi hanno gestito al meglio. Con l'allenatore mi trovo bene, è un perfezionista, mi fa tornare in mente Novellino, che ho avuto un paio di mesi a Piacenza. Ero appena maggiorenne, ma ricordo un approccio simile al lavoro quotidiano. I maniacali esercizi tattici, l'attenzione alla fase difensiva e a quella offensiva. Iachini fa così, come Novellino, a fine allenamento cura i particolari degli attaccanti o affina i fondamentali dei più giovani".