Torna a parlare Davide Ballardini, ospite di una trasmissione locale palermitana "Contropiede". Parole dolci soprattutto verso i propri giocatori. E' un Ballardini che torna con entusiasmo a Palermo dopo quel lontano 2008 quando fu l'allenatore stesso a lasciare la Sicilia e a dimettersi da tecnico rosanero. 

"Il lavoro da fare è molto perché io e il mio staff dobbiamo conoscere a fondo la squadra, gli uomini, i giocatori. Sapete come lavoriamo, stiamo tutti assieme e cerchiamo di raggiungere i nostri obiettivi. Come ho trovato la squadra? Premesso che all’appello ne mancano sette-otto, ho visto dei ragazzi molto disponibili e operosi. Ho a che fare con degli uomini e con dei buoni giocatori. I presupposti per fare bene ci sono tutti. A Palermo ci sono tornato due-tre volte ogni anno, penso in primavera, fine primavera, quando potevo, perché poi ho avuto la sfortuna/fortuna di subentrare in molte occasioni".

Rispetto a sette anni fa il neo allenatore del Palermo si presenta con maggiore esperienza e pronto a riproporre il suo modulo, il 4-3-1-2: "Se sono cambiato rispetto al 2008-09? I miei figli dicono che sono più aterosclerotico. All’epoca ero alle prime esperienze in Serie A. Il presidente del Palermo, Zamparini, l’ho capito solo dopo. Lui dice tutto ciò che pensa. Gli allenatori, invece devono dire a volte una cosa vera, altre volte stare zitti, altre volte dire mezze verità. Diciamo che l’atteggiamento di Zamparini, che è invidiabile, l’ho capito dopo. Io successivamente ho lavorato con altri presidenti e ho visto che non tutti dicono la verità in faccia e non sono sinceri, questa cosa non è bella. Preferisco uno come Zamparini. Quale modulo adottare? Ho giocato per molti anni col 4-3-1-2, e questo è ad oggi il suo modulo preferito. Poi ci si adatta ai giocatori in rosa. I miei programmi? A fine trasmissione andrò in hotel e preparerò la prossima settimana di allenamenti. Appena sono arrivato a Palermo, ho voluto parlare con il capitano e ho affrontato la tematica relativa al cambio di guida tecnica. La frase con cui iniziamo questo ciclo è la seguente: io e la squadra vogliamo il meglio del Palermo, della piazza e della squadra".

Infine, delle parole di riguardo verso Franco Vazquez: "Ieri in un’azione mi sono commosso. Un tecnico non può evitare di commuoversi. Perché se ti ritrovi ad allenare uno che tira fuori queste magie, ti commuovi. Il calcio è arte, lui si esalta, ma non è da solo, fa il bene della squadra. Vazquez è un ragazzo retto, rigoroso, fa di tutto, corre, si sacrifica. In due giorni mi sono commosso: è meraviglioso. Da qui alla fine del campionato Franco farà tutto quello che la squadra e la piazza vorrà. La giocata che ieri mi ha fatto commuovere è stata eccezionale, sono davvero convinto che ci farà togliere grosse soddisfazioni. Posizione Vazquez? Iachini ne sa più di me. L’idea che mi sono fatto è che è una seconda punta. Lui è talmente generoso che in un 4-3-3 può giocare da esterno alto; in un 4-3-1-2, può fare sia il trequartista che la seconda punta".