L’approccio alla partita della Roma è da squadra vera, forte, che ha fatto il salto di qualità. La squadra di Garcia detiene per la maggior parte del tempo il possesso palla, tutti i giocatori sanno trovare spazi anche laddove non ci sono, inventandoli magicamente. Sia i tre centrocampisti che i tre attaccanti invertono spesso le posizioni per evitare il troppo pressing avversario, per destabilizzarli, eppure tutta la squadra, nonostante gli spostamenti, riesce ad intendersi con una facilità troppo incredibile, quasi come se le azioni da fare fossero già scritte e programmate. Già dal 2’ la Roma si mostra aggressiva con Holebas che, avanzando sulla fascia, sforna un perfetto assist per Gervinho, ma l’ivoriano sbaglia. C’è Nainggolan che si inserisce sempre tra le linee e crea grandi verticalizzazioni in avanti per i suoi compagni. Pjanic occupa la posizione di mezzala e nello stesso tempo diventa trequartista. Ma soprattutto c’è Totti, che anziché un trentottenne assomiglia ad un ventenne che ha tanta energia e velocità e che deve dare il meglio di sé. Il capitano è dappertutto, arriva sempre coi tempi giusti sui palloni, azzarda azioni che potrebbero essere rischiose, ma non per lui. E’ lui che ha fornito l’assist del gol, ma quello non è stato l’unico, ha sfornato tanti altri palloni perfetti per i suoi compagni. Keita è il jolly del centrocampo, è adatto in ogni ruolo in quella zona e aiuta sia in fase offensiva che alle volte in quella difensiva. Ma la difesa della Roma non ha bisogno di aiuti: Manolas, Torosidis e Yanga-Mbiwa fermano ogni possibile azione avversaria, facendo degli interventi puliti. E poi c’è Holebas al suo debutto. Il greco gioca egregiamente e, quando avanza sulla fascia, forma con Gervinho un duo che incute paura. D’altra parte, il Parma gioca una partita di tutta stima, difatti ha conquistato il rispetto della Roma, i cui difensori non si distraggono un attimo ed intervengono all’istante per chiudere tutti gli spazi agli attaccanti. Questa reazione è del tutto normale visto il grande attacco che i gialloblù possiedono, lo stesso attacco che ha insaccato 4 gol al Milan di Inzaghi qualche partita fa, proprio per questo non va lasciato un attimo smarcato. Il Parma ha avuto qualche occasione con Lucarelli, lo specialista nei colpi di testa, con Gobbi, che è colui che ha offerto la prestazioni migliore di tutti, con grandi inserimenti e cross in area, che riparte sempre col piede giusto. Con De Ceglie invece si è avuta l’occasione più importante del primo tempo, dove i gialloblù hanno sfiorato il pareggio per un pelo, proprio al 45’. Ci sono stati tanti calci d’angolo e punizioni a disposizione per la squadra di Donadoni ma tutte sfruttate nel peggiore dei modi. Cassano non ha toccato molti palloni, non è riuscito a dare il meglio di sé a causa della compattezza dei capitolini. Il primo tempo termina 1-0 per la Roma con la rete di Adem Ljajic che ha firmato un gol con tutta la potenza in corpo, come se volesse liberarsi da tutte le critiche che spesso riceve. Un vantaggio altamente meritato.

Il Parma affronta la ripresa nel migliore dei modi, deve pareggiare e lo fa: Paolo De Ceglie sfrutta un calcio d’angolo per firmare un gol di testa, difficile la presa per De Sanctis. La Roma dopo il pareggio, prova a ricostruire la partita e tornare in vantaggio. Prova a ricostruire i giochi con Pjanic ma il suo tiro è troppo debole per destabilizzare Mirante. I giallorossi sfiorano il vantaggio con il capitano che manda il suo sinistro sopra la traversa. La Roma si mostra un po’ più timida e durante le azioni offensive viene bloccata dai difensori gialloblù. Il Parma si avvicina addirittura al vantaggio con Belfodil al 20’ ma il suo tiro non trova la porta. La squadra di Donadoni non riesce a creare una vera e propria azione ma punta tutto sulle ripartenze, quando però la Roma, dal canto suo, si mostra pericolosa, la difesa gialloblù è sempre pronta, anche quando Florenzi li fa tremare in ben due occasioni da brivido. La partita procede senza molti colpi di scena fino all’80’, quando ormai i giochi sembrano fatti. Il Parma non riesce ad essere pericoloso e ad arrivare con facilità nella trequarti avversaria, mentre la Roma, il cui attacco ora è costituito da Destro al posto di Totti, non riesce a firmare un gol su azione costruita. Ma i giallorossi ormai li conosciamo: sono imprevedibili, pronti a ferire quando meno ce lo si aspetta. Siamo all'88’ minuto, ultima chance. Destro si guadagna una punizione da una posizione invitante che la Roma affida a Pjanic e il bosniaco, mago dei calci piazzati, sfonda la porta di Mirante sancendo la vittoria della sua squadra.

La squadra di Donadoni rimane con i suoi 3 punti conquistati contro il Chievo, mentre la Roma rincorre la Juve in vetta alla classifica totalizzando ben 12 punti. 4 vittorie su 4 partite. Il percorso dei giallorossi è quello che Garcia vuole vedere, è quello degno di una squadra che gioca nella massima competizione europea e che gareggia per lo scudetto.