Dalla diaspora invernale, con l'addio dei giocatori di maggior caratura, da Cassano a Paletta, a una data limite, il 15 febbraio. Il Parma corre, per evitare il fallimento e restituire tranquillità a un gruppo in evidente stato confusionale. Ad oggi non ci sono certezze, la società è senza timoniere e il silenzio che aleggia non induce all'ottimismo. Non basta qualche dichiarazione di circostanza a scongiurare il peggio.

Nella notte l'ultimo colpo di scena. Taci lascia e cede quanto acquisito solo poche settimane fa da Tommaso Ghirardi. L'imprenditore albanese, giunto nella città ducale, per rilevare un club in forte difficoltà economica, conferma la discussa "fama" in ambito calcistico, un passato fatto di proclami e annunci, senza investimenti reali, e saluta ancor prima di aver realmente immesso liquidità nel club.

Il passaggio di proprietà, l'ennesimo, a favore di un gruppo italiano (presente secondo alcune voci la Barilla, nota azienda del territorio), a quanto riporta "StadioTardini.it". Ora un nuovo capitolo, che presenta, come il precedente, zone oscure. Al momento nessun nome di riferimento, nessuna entità definita. Dopo giorni passati a scrutare il volto della cordata giunta a Parma, scalfendo una superficie fatta di personaggi semplicemente di facciata, ora si ricomincia.

L'esborso per salvare il salvabile è ingente, servono circa 50 milioni, per evitare smantellamento e addio. I giocatori, quelli rimasti, esprimono disappunto e attendono l'evoluzione degli eventi, fino al 15 febbraio. Quello è il giorno di non ritorno, forse l'ultimo per il Parma, questo Parma, oggetto di una gestione fallimentare, dopo i fasti del recente passato.  

VAVEL Logo
About the author
Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo