"Fidatevi di me. Stiamo rincorrendo il tempo. Giovedì notte abbiamo definito l'operazione. Mapi Group ha comprato il Parma a ridosso di scadenze importanti ma spero di riuscire a chiudere. Penso che ce la faremo. In questi giorni abbiamo avuto l'assistenza di Pietro Leonardi. Abbiamo quantificato l'impegno economico nell'immediato. Al più tardi domani mattina partirà la prima tranche di pagamenti". E' il presidente Manenti a ridare un minimo di speranza ai tifosi del Parma, che ormai vedono sempre più vicino lo spettro del fallimento. Manenti è il terzo presidente di questa stagione a guidare la squadra emiliana: dopo Tommaso Ghirardi ed il trio Doca-Giordano-Kodra, adesso toccherà all'amministratore delegato del Mapi Group prendere le redini dei parmigiani e provare a salvarli in pochi giorni.


Manenti cerca di spiegare il suo progetto e di come intende saldare i debiti della vecchia proprietà: "C'era stato interesse nei confronti del Parma già a ottobre. Non avevamo trovato accordi con la vecchia proprietà. Il piano industriale prevede diversi step: si parte dalla ristrutturazione aziendale. Poi, lavorando, nell'arco di cinque anni, vogliamo portare a Parma una rosa di partner locali e internazionali. Conosco bene l'Europa dell'est: Polonia, Slovenia, Bulgaria e Turchia. Vogliamo saldare l'intero debito Irpef e una parte degli arretrati entro il 16 febbraio. Poi tra il 18 e il 20 abbiamo l'intenzione di chiudere con i restanti stipendi. Parlo indiscriminatamente di giocatori e dipendenti".

Si passa poi al campo, ed il presidente cerca di incoraggiare la squadra a provare l'impresa salvezza: "La squadra non cede. Ho guardato i ragazzi negli occhi: ci credono. Penso non sia impossibile vincere dieci partite su diciassette. Abbiamo spiegato tutte le problematiche ai calciatori: al primo incontro con il gruppo guidato da Donadoni, devo ammettere di avere visto dei volti perplessi. Non abbiamo promesso loro la luna: alla fine della chiacchierata erano molto più tranquilli. Avendo conosciuto la loro professionalità, sono convinto che, nell'arco della stagione, la parte sportiva non sia stata condizionata. Questa situazione ha avuto sicuramente importanza a livello psicologico. Raggiungere un'impresa dal punto di vista sportivo e vederla vanificata per dei ritardi nei pagamenti, sarebbe una beffa. È per questo che intendiamo rispettare la scadenza del 16 febbraio ".

E' il turno poi del manager Alborghetti, che spiega il suo compito all'interno della nuova società: "Stiamo procedendo per rispettare le scadenze. Mapi group veicolerà investitori esteri anche di un certo calibro. Dire dei nomi senza la firma sui pezzi di carta non è nel nostro modo di agire. Ci sono, comunque, diversi investitori esteri interessati alla squadra e al tessuto sociale di questa città. Il piano industriale prevede la salvezza quest'anno. C' è comunque un piano B nel caso in cui la squadra retroceda". Chiusura sul suo futuro: "Venerdì mattina ho ricevuto una chiamata dall'attuale presidente. Ci siamo visti nel pomeriggio a Parma. Solo in seguito ho accettato l'incarico per velocizzare tutte le pratiche. Il mio accordo con Manenti terminerà il 20 febbraio con la costituzione del Cda. È logico che una sua proposta verrà sicuramente valutata. Bisogna tenere presente che io ho diverse altre attività a cui badare".

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Vincenzo Esposito
Amo il calcio e lo sport in generale. Scrivo soprattutto di calcio, sport che ho praticato per 12 anni.