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Parma, Gobbi: "Fiducia alla nuova proprietà, ma ci dobbiamo tutelare"

Il difensore riporta il pensiero della squadra. Al momento, il parco giocatori attende le mosse societarie, resta fissa la data del 16 febbraio, termine ultimo per saldare gli stipendi arretrati.

Parma, Gobbi: "Fiducia alla nuova proprietà, ma ci dobbiamo tutelare"
Massimo Gobbi
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Di Johnathan Scaffardi

A Parma sono ore d'attesa. Il recupero col Chievo non porta i punti sperati - punizione decisiva di Zukanovic nella ripresa, coi ducali ridotti in dieci per un'ora dopo il doppio giallo in pochi minuti rifilato da Rocchi a Galloppa - e la situazione è disperata. La squadra occupa l'ultima posizione in classifica, con il magro bottino di 9 punti in 22 giornate, ma il disastro non si ferma alle prestazioni degli uomini di Donadoni, e si dilata anche all'assetto societario. 

Dopo la toccata e fuga di Taci, ecco Manenti. Il Presidente, coadiuvato da Alborghetti, punta a ricostruire il Parma dalle macerie economiche attuali e rassicura sulla bontà e sull'onestà dell'operazione. I giocatori restano però sul piede di guerra, la fiducia concessa è a tempo e il tempo è ormai scaduto. 

Il 16 febbraio è il giorno ultimo pattuito dalla squadra prima della messa in mora della società. I giocatori, sulla stessa linea del tecnico Donadoni, non vanno all'attacco, aspettano lo svolgersi degli eventi, ma non indietreggiano di fronte ai nuovi acquirenti. La posizione è di stallo, e i giorni passano, velocemente. 

Queste le parole di Gobbi, uno dei senatori "Ci dobbiamo tutelare dopo tutti questi mesi di attesa. Alla società abbiamo fatto presente che quella è la data più importante per il nostro futuro e non ci saranno ulteriori proroghe. È tutto predisposto con la nostra associazione, l'Aic. Ora diamo comunque fiducia alla nuova proprietà, perché adesso possiamo fare solo questo. Arrivati a questo punto speriamo che tutto vada bene, ma sono stati mesi difficili. Spiace non aver sentito nulla sulla nostra situazione da Lega Calcio e Figc, visto che questa vicenda toccava comunque tutto il mondo del calcio".