Il crollo del Parma è oramai dietro l'angolo. La società, Manenti in testa, sembra scappata via, fuggita, dalle polemiche come dall'ammettere che questa è stata una mera trovata pubblicitaria, l'ennesima della sua storia. Cosi come già successo ai tempi di Brescia e non solo, il presidente ha prima illuso Parma, tifosi e giocatori, per poi scappare con la coda tra le gambe.

Il fallimento del Parma è prossimo, con le conseguenze sul campionato e sul suo futuro che brancolano ancora nel buio più pesto. Nel frattempo ci sono ancora i giocatori, grandi e piccoli, che continuano ad allenarsi e giocare. E' il caso della primavera di Hernan Crespo, bandiera del Parma che era e di quello giovani di oggi. La squadra gialloblu ieri ha battuto 1-0 il Carpi, ma a fine gara è andato in scena lo sfodo dell'ex centravanti di Lazio e dei ducali, appunto.

Crespo si sfoga, lo fa con la sua consueta classe, che non mancava in campo e non manca oggi, in panchina: "Abbiamo giocato perché i giardinieri ci hanno fatto alcuni favori ma al momento non sappiamo ancora se avremo i soldi per andare a giocare con la Sampdoria. Se è in difficoltà la prima squadra, pensate noi... Siamo allo sbando, ed è una situazione che fa male. Qui si sta bruciando il lavoro di anni. C'è un capitale umano che non può essere sprecato. Non abbiamo nemmeno l'acqua per gli allenamenti, oggi facciamo le docce fredde e i ragazzi si sono già ammalati più volte. Spero che si muovano le istituzioni, sennò siamo messi male. Se dovremo prendere le nostre macchine e portare i ragazzi in trasferta con i nostri soldi lo faremo, anzi, lo stiamo già facendo. Ho visto costruire questo centro sportivo, mattone per mattone, il primo gol qui l'ho segnato io. Mi fa male vedere in che condizioni sia oggi. Onoreremo questo club sino alla fine, dovranno essere le istituzioni a dirci basta. Ma com'è stato possibile iscrivere una squadra che non arriverà a fine campionato?".

Crespo è pronto a tutto, per il bene dei ragazzi, ma la situazione è critica ed anche la squadra Primavera rischia di vedersi sottratto un sogno che si chiamava Playoff.