Il Parma prova a rialzare la testa, lo fa mettendo davanti orgoglio e dignità, lo fa con l'unica componente ad oggi realmente vittima del sistema malato attuato dalla società, il parco giocatori. Lucarelli, petto in fuori, guida la squadra, pronta a riunirsi per decidere il da farsi in merito alla gara di domenica. Scendere in campo, anche a proprie spese, o lanciare un messaggio, far saltare la seconda uscita consecutiva? L'idea del Parma è attrarre l'attenzione di una Lega che sembra distante, rivolta altrove, quando il calcio rischia di implodere. 

L'Aic si schiera con i gialloblù, domenica il via 15' dopo, un segno di protesta che se a poco porta, lancia comunque un allarme in merito alla situazione attuale. In tribunale, si attende il 19 marzo, data dell'udienza, ma la resa dei conti è prossima, dopo il rinvio iniziale, infatti, Manenti è pronto al confronto con Pizzarotti, il sindaco della città, per illustrare il piano industriale a suo dire progettato per rientrare dai debiti esorbitanti che affondano la società. 

Pizzarotti chiede garanzie, Manenti mostra sicurezza, senza entrare però nel merito. Intervistato dai microfoni di RaiSport, il Presidente nicchia, rassicura sui fondi, tra estero e Italia, ma non porta cifre e risultati, al momento la sola parola. Messo alle strette, svia, con risposte veloci, poco definite. 

Nel frattempo, la Lega studia una possibile àncora di salvataggio, il Parma vuole onorare il campionato, continuando almeno fino a giugno la stagione. Servono però 10 milioni, per evitare di veder sparire il club e ridurre la A a 19 squadre. 10 milioni che la Lega potrebbe chiedere alle 20 di A, in egual misura, difficile. Le piccole alzano il fronte del "no", dopo le ficcanti dichiarazioni del numero uno del Cesena nei giorni scorsi. L'Assemblea, ancor prima di iniziare, si surriscalda e Parma si scopre sola. 

Ghirardi, torna a far sentire la propria voce, attacca Taci per il repentino addio, si interroga sulle scelte, dopo la sua dipartita, minimizza il tracollo. 

In una farsa tutta italiana nessuno si assume colpe e responsabilità, la barca va a rotoli e la si osserva, in disparte, senza intervenire. 

Fonte Gazzetta dello Sport