Dopo aver riportato in mattinata le parole del Presidente Manenti, pronto a lasciare il club al termine di intense giornate, caratterizzate da forti proteste del tifo gialloblù, volgiamo lo sguardo alla forte presa di posizione della Lega per mano del numero uno, Maurizio Beretta. Sul piatto della bilancia l'operato della Lega di Serie A, accusata senza mezzi termini dai giocatori di indifferenza, silenzio, di fronte al caos che sta portando alla fine del Parma calcio. 

"A fine giugno ci sono stati i controlli per l'iscrizione ai campionati, così ha fatto la Covisoc: evidentemente era tutto in linea con la parte sotto osservazione dal mondo sportivo. Poi c'è stata una ulteriore verifica il primo ottobre sulla parte residua di stipendi, tasse e contributi, il problema si è evidenziato e sono scattate le misure previste con le penalizzazioni".

Beretta mostra disappunto per la scelta di non giocare al Ferraris, giunta a seguito della decisione di fissare la prima riunione di Lega solo il 6 marzo "Sulla richiesta di rinviare la partita da parte dell'Assocalciatori non ero d'accordo perché penso sarebbe giusto dare un senso di continuità e normalità. La trasferta era pronta e non c'era la condizione della settimana precedente quando lo stadio di Parma non era agibile".

In settimana, attorno a un tavolo, l'attenta valutazione del caso, alla ricerca di una soluzione in grado di non inficiare la regolarità del campionato in corso "Il presidente federale ha detto che questo sarà l'ultimo rinvio, vediamo cosa succede. Noi dobbiamo guardare cosa è possibile e non è possibile fare in questa fase. Ho letto critiche ingenerose alla Lega e sulla convocazione della assemblea che se vogliamo dirla tutta è più che tempestiva. Servirà e serve una assemblea regolarmente convocata per avere orientamenti precisi sulla situazione. Si discuterà su possibili iniziative da prendere in considerazione, ma poiché pende il ricorso per il fallimento presentato dal pubblico ministero di Parma, con un oggettivo stato di crisi, la Lega potrà assumere decisioni solo di concerto con la procura".