La luce, seppur fioca, in fondo al tunnel. Le vicende del calcio Parma sono sotto gli occhi di tutti, ma la soluzione del caso sembra tutt'altro che prossima ad arrivare. Tuttavia, le istituzioni, cercano incessantemente una via per non far tramontare del tutto una delle nobili del Calcio italiano, allo stato attuale decaduta.

"Parma ha fatto da detonatore a un sistema che dev’essere migliorato. Il debito sportivo della società emiliana è un debito federale che può essere negoziato. Ma chi può negoziarlo sono i beneficiari, non la Figc. La maggior parte è relativo a stipendi, erario e Inps: il Siena, per esempio, concordò al 35%. Le percentuali in gioco sono, più o meno, quelle. Non c’è solo un fondo canadese. Ci sono anche altri imprenditori che si sono informati. Al centro del discorso c’è il debito sportivo. Il fondo vuole che ci siano anche businessmen locali che diano solidarietà all’intervento. Un’importante studio legale di Roma sta lavorando sulla questione. Mi sono visto con Giuseppe Corrado. E’ l’amministratore delegato di 'The Space'. E’ venuto da me dicendo che intendeva occuparsi di quella che era la sua città. Ora la palla passa ai curatori. Con un accomodamento dei debiti federali credo che sia possibile vedere il Parma in serie B l’anno prossimo”.

Carlo Tavecchio ha analizzato così, ai microfoni di Radio Parma, la situazione e la soluzione, eventuale, al problema. Un'àncora di salvezza, qualora sia giusto chiamarla così. Per evitare di ripartire dal fondo del barile, anche se sarebbe più giusto così, pagando fino in fondo i propri errori.

IL PARMA D'OGGI - Nel frattempo la tempesta, sul Parma, di oggi non si placa. Anzi, va avanti, s'allarga a macchia d'olio e s'impregna di ulteriori penalizzazioni e accuse: il procuratore federale Stefano Palazzi, a seguito della segnalazione della Co.Vi.So.C, ha deferito al tribunale federale nazionale i legali rappresentante pro-tempore della società emiliana Giampietro Manenti e Pietro Leonardi. L'accusa, in questo caso, ma era comunque soltanto questione di tempo, è "per non aver documentato agli organi federali competenti l'avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014, nei termini stabiliti dalla normativa federale. E per non aver documentato agli Organi federali competenti l'avvenuto pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014, nei termini stabiliti dalla normativa federale".

I GIOCATORI - Massimo Gobbi si è fatto portavoce del sentimento del gruppo, esprimendo così l'opinione della squadra: "Domani dal consiglio federale ci aspettiamo buone notizie per il futuro del calcio italiano, Tavecchio ci ha detto del fondo canadese interessato al Parma, indicandone anche il nome. Noi tutti vogliamo la salvezza del Parma, per quanto mi riguarda e ci riguarda siamo a disposizione dei curatori per rinegoziare il nostro credito". Ed infinte sulla questione stipendi e sul rinnovo: “I curatori fallimentari ci hanno detto che a noi verranno pagati due mesi e dieci giorni: dal 20 marzo al 31 maggio, quando si giocherà l’ultima partita di campionato. Abbiamo passato dei momenti molto difficili: i nostri pensieri erano principalmente rivolti a situazioni extra calcistiche. Abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a livello contrattuale per favorire il futuro del Parma. Io mi sento tradito da chi ha amministrato questa realtà: è stata una delusione enorme, anche a livello umano. Spero che le indagini abbiano esito positivo perché chi ha portato la società allo sfascio completo, deve pagare. Penso che molti dei calciatori presenti in questa rosa accetterebbero di scendere di categoria. Io sarei disponibile. Sono in scadenza di contratto: mi libererò e valuterò quelle che saranno le proposte”.