Salviamo il salvabile. Il Parma si dimena per cercare di non affondare completamente e, all'indomani del pareggio di San Siro contro l'Inter, Roberto Donadoni, timoniere con orgoglio e personalità fuori dal comune che ha deciso di non abbandonare nonostante una situazione grottesca, è intervenuto ai microfoni di Tiki Taka, su Italia Uno per parlare di quel che è stato e, forse, di quel che sarà. 

"Io faccio soltanto il mio lavoro, non chiamatemi campione di dignità: è un'etichetta che sinceramente non mi piace. Quello che posso fare io cerco di farlo, ma ognuno sta dando il proprio contributo".

Il tecnico del Parma si sfoga e punta il dito in maniera durissima contro quelli che reputa i responsabili della situazione: "In una situazione del genere non possono esserci vincitori, qui perdono tutti. Perde lo sport. Di chi è la colpa? Penso che chi comanda il club non possa che avere le responsabilità maggiori. Non è possibile che le cose debbano andare avanti in questa maniera".

Nonostante la situazione disastrosa, il lavoro di Donadoni continua a essere apprezzato anche in altri club, con la squadra che continua a giocare a testa altissima: "Vedremo al termine della stagione, intanto pensiamo a concludere in modo dignitoso. Restare anche in B? Può accadere di tutto, però serve chiarezza. E speriamo che qualcuno venga a rilevare questo club glorioso".

Donadoni apprezza chi, nonostante le difficoltà immense, è restato a Parma, ma non attacca chi, come Antonio Cassano, ha preferito stare fermo invece di continuare a lottare con i compagni: "Ognuno è libero di compiere le scelte che preferisce. Io non mi permetto di andare a sindacare sulle scelte degli altri. E comunque non serve a nulla andare a fare discorsi a ritroso".

Nel frattempo domani si torna in campo, l'Udinese arriva al Tardini per il recupero di campionato. Donadoni vuole continuare a ben figurare.