Il Parma è sempre più vicina a toccare il fondo  e si avvicina lo spettro della Serie D  con una nuova società. In attesa di conoscere la categoria dalla quale ripartirà dalla prossima stagione, di sicuro la squadra ducale perderà alcuni giocatori importanti della propria rosa: sono ancora tanti gli uomini gialloblu con stipendi piuttosto elevati per una squadra in crisi e quindi al via prenderà la smobilitazione in casa Parma.

Tra i papabili a partire ci sarebbe Antonio Mirante, ricercato dall'Inter che lo vorrebbe come secondo portiere, a prescindere dalla permanenza o meno di Handanovic in nerazzurri. Il giocatore più richiesto però  è  José Mauri. Il giovane centrocampista, conteso da Milan e Lazio. L'unica certezza riguarda Alessandro Lucarelli: il capitano, infatti, non ha alcuna intenzione di muoversi da Parma.

Intanto i tifosi  hanno chiesto di essere protagonisti nelle scelte future della società e in seguito alla dichiarazione di fallimento del marzo scorso è sorta la proposta di azionariato popolare "Il Parma siamo noi". L'obiettivo dell'associazione senza scopo di lucro è entrare con una quota di minoranza nel Parma Calcio: "Abbiamo i soldi per garantire che il club possa andare avanti - ha dichiarato Paolo Piva, l'avvocato che coordina gli imprenditori locali interessati -. Ma anche per riportarlo tra i professionisti nel giro di poco tempo". II giudice delegato Pietro Rogato ha dato  il via libera al proseguimento dell'esercizio provvisorio fino al 15 giugno e fissato per il 9 giugno una nuova ultima asta con il prezzo base fissato in 4,5 milioni e mezzo.  L'obiettivo principale è quello di tutelare i creditori e la società con il suo titolo sportivo, ovvero la serie B. In caso contrario il Parma dovrà ripartire dai dilettanti.

 Il Parma è sempre più vicino al baratro.

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