Sono numeri che inequivocabilmente segnalano un'inversione di rotta per la squadra della capitale rispetto al recente passato, soprattutto in termini di mentalità. Anche nel turno infrasettimanale, a Marassi, contro una Sampdoria agguerrita e che per tutti i 90 minuti ha giocato senza paura, la Roma ha saputo gestire la partita, studiando nel primo tempo gli avversari e sapendoli colpire nel secondo con le reti dei nuovi innesti: Gervinho e Benatia.

Impossibile tralasciare il dato che più risalta agli occhi: i 12 goal della Roma sono stati segnati tutti nei secondi tempi. La squadra è entrata in campo determinata, concentrata come mai prima d’ora, ha saputo attendere, prendendo le misure sui blucerchiati per tutto il primo tempo. Dagli spogliatoi è uscita una Roma più cattiva, spietata, ed il goal non è tardato ad arrivare. Queste nuove caratteristiche della Roma hanno portato alla vittoria contro la Sampdoria, ma anche a quelle contro Livorno, Verona, Parma e, dulcis in fundo, Lazio, regalando agli uomini di Garcia il primato in classifica, provvisorio certo, ma che dopo 2 anni di rivoluzioni e delusioni rappresenta comunque un risultato positivo quanto inaspettato.

In casa Roma Sabatini ha dichiarato che “lo scudetto non ci riguarda, interessa solo giocare bene”, ma nella città i pensieri sono ben diversi e anche se è ancora molto presto, il mormorio all’unisono è : per lo scudetto c’è, più che mai, anche la Roma.