De Sanctis, Benatia, Maicon, Strootman, Gervinho, Ljajic. Sono questi nomi che stanno incantando il popolo romanista contribuendo ad un inizio di campionato da record. Acquisti mirati, ponderati e decisi in compartecipazione tra Sabatini e Garcia. Non più solo giovani tutti da scoprire dunque, ma giocatori già pronti per il campionato italiano, giocatori esperti che possono aiutare fin da subito la squadra a crescere. È cambiata la filosofia che aveva contraddistinto la Roma in questi ultimi anni. Il DS Sabatini, dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia, ha capito che acquistare altri giovani senza esperienza europea non avrebbe giovato alla squadra e all’ambiente. Sarebbe stata un’altra stagione piena di incognite e questa Roma non se lo poteva permettere. Le offerte irrinunciabili per Marquinhos e Lamela e la voglia di cambiare aria di Osvaldo hanno dato il via al mercato giallorosso.

Sono arrivati così De Sanctis e Maicon, due “giovani trentenni” che fin da subito hanno fatto pesare la loro esperienza, giocatori di caratura internazionale come Strootman e Gervinho e giocatori che conoscono molto bene il nostro campionato come Benatia e Ljajic. Sulla carta la squadra si è andata a rinforzare in ogni reparto ma anche all’atto pratico questi nuovi acquisti stanno impressionando giornata dopo giornata.

IL REPARTO DIFENSIVO – Se dopo 6 giornate di campionato la Roma ha la difesa meno battuta d’Europa il merito va anche a De Sanctis, Maicon e Benatia. I tre hanno dato un apporto essenziale agli schemi di Garcia, portando quella tranquillità e quella sicurezza che mancava negli anni passati. Nonostante un difensore promettente e dalle potenzialità immense come Marquinhos, lo scorso anno la Roma ha chiuso il campionato con la terza peggior difesa della Serie A. L’attenzione a questa fase da parte di Zeman era sicuramente minore rispetto a quella dimostrata dal nuovo tecnico francese, ma gli arrivi dei nuovi acquisti hanno contribuito a migliorarla ancora di più. De Sanctis ha dimostrato negli anni passati al Napoli di essere un portiere di primo livello, ma soprattutto è uno che in campo e nello spogliatoio si fa sentire. Le incomprensioni di Stekelenburg e Goicoechea con la difesa sembrano un lontano ricordo, mentre le urla dell’abruzzese risuonano dopo ogni errore. Un giocatore di grande carisma e abile tra i pali, come sottolinea il dato dei gol subiti: una sola rete nei 540 minuti giocati.

Ma il merito di queste ottime statistiche è sicuramente da dividere con la difesa. Benatia e Castan formano una delle coppie meglio assortite di tutto il campionato e stanno dimostrando tutto il loro valore. Il marocchino è arrivato a Roma con il difficile compito di sostituire il partente Marquinhos ma ha già conquistato i tifosi grazie ad ottime prestazioni e alle due reti segnate. I 17 milioni sborsati sembravano esagerati, ma l’ex Udinese sta facendo ricredere anche i più scettici. Di Maicon invece tutti conoscevano le indubbie qualità, ma dopo un anno difficile a Manchester era difficile immaginarsi che tornasse in Italia a questi livelli. Il brasiliano ha stupito tutti, allenandosi con costanza e impegno e riconquistando anche la Nazionale. Sulla fascia il suo apporto è sempre decisivo e le costanti e sempre pericolose sortite offensive dimostrano il suo ottimo stato di forma.

CENTROCAMPO DI QUALITA’ E ATTACCO IMPREVEDIBILE­ – Se la difesa è stata registrata il centrocampo non è da meno. Dopo aver recuperato De Rossi e Pjanic per migliorare la mediana serviva un giocatore che andasse a completare i due. Dal PSV è arrivato Kevin Strootman, calciatore poco appariscente ma già con grande esperienza internazionale a soli 23 anni. Serviva un centrocampista completo, grande interditore, buon palleggiatore, propenso agli inserimenti senza palla e l’olandese ha dimostrato di possedere tutte queste qualità.

In avanti poi sono finalmente arrivati due giocatori di fascia, ideali per il tridente offensivo di Garcia. Gervinho, pupillo dell’allenatore francese e richiesto espressamente da lui, arrivato a Roma tra lo scetticismo generale, è entrato subito nei meccanismi della nuova squadra. Per molti era un giocatore sopravvalutato, dai piedi quadrati, ma l’ivoriano sta rispondendo sul campo a tutte le critiche che gli erano piovute addosso. I tre gol messi a segno e la velocità con la quale riesce ad aprire le difese avversarie lo hanno già trasformato in un giocatore quasi insostituibile, perfetto partner d’attacco di Totti. Altro elemento essenziale di questa Roma è Adem Ljajic, arrivato negli ultimi giorni di mercato dopo la partenza di Lamela. Il giovane serbo ha dimostrato di saper risultare sempre determinante, specialmente quando entra dalla panchina. Anche per lui, come per Gervinho, tre reti nelle prime partite, e quel sigillo al derby che vale più di ogni altro gol. Dopo la partenza di Osvaldo si pensava potesse servire una prima punta ma Garcia ha risposto riproponendo Totti al centro dell’attacco. Il capitano non è più il bomber da scarpa d’oro dei tempi di Spalletti ma risulta come sempre fondamentale nell’economia offensiva della squadra, dispensando assist e lavorando molto per la squadra. Un tridente tutto nuovo in avanti che ha già fatto vedere ottime cose e che conferma la sua qualità anche con i dati. Con 17 reti segnate infatti la Roma ha il miglior attacco della Serie A e con il passare del tempo e con il perfezionamento degli automatismi, questo dato potrà migliorare ancora.