Prima era l’incredibile Roma delle 10 vittorie consecutive, ora è diventata la squadra dei 4 pareggi, quella che non sa più vincere. È bastato poco per ridimensionare l’idea che in tanti avevano dei giallorossi, un’idea positiva nata con i primi successi e consolidatasi nel tempo grazie al gioco e alla solidità difensiva. Poi è arrivata la gara con il Torino, quel primo pareggio che ha aperto un ciclo di “segni x” contro squadre apparentemente abbordabili. Il passaggio dall’essere la squadra più forte del campionato a quella che non sa più vincere è stato breve. Torino, Sassuolo, Cagliari e Atalanta sulla carta erano partite da tre punti, ma la Roma non è riuscita a capitalizzare il gioco espresso come successo in altre occasioni. Domenica all’Olimpico arriva la Fiorentina, la squadra per molti destinata a fermare il cammino positivo dei giallorossi. Ma una gara sulla carta difficile, aperta ad ogni risultato, è paradossalmente quella migliore per tornare a vincere.

LA ROMA DEI PAREGGI, IL PROBLEMA È TOTTI? – Non è un caso che la flessione della Roma è iniziata con l’infortunio di Francesco Totti. Il capitano giallorosso è un elemento insostituibile all’interno degli schemi di Garcia e la squadra ha risentito subito della sua assenza. Contro Udinese e Chievo sono arrivati due 1 a 0 grazie a due lampi di Bradley e Borriello, ma lì davanti si vedeva che la squadra aveva perso qualcosa. La miglior difesa d’Europa non è più bastata per vincere la partite e se l’attacco non segna i problemi iniziano a farsi vedere. La Roma crea tanto e subisce poco, è vero, ma dati alla mano i gol fatti senza Totti sono appena 7, contro i 20 segnati nelle gare con il capitano in campo. Coincidenza, sfortuna, chiamatela come volete, ma i numeri sono questi. La squadra fatica enormemente a giocare con il classico centravanti puro, quello abituato a fare a sportellate con la difesa avversaria ma che contribuisce poco allo sviluppo dell’azione. Borriello, pur fornendo prestazioni positive, non dà lo stesso apporto alla manovra offensiva e le prestazioni della squadra nella metà campo avversaria calano vistosamente. La soluzione al problema provata da Garcia porta il nome di Adem Ljajic, schierato da “falso nueve” nel tridente offensivo, ma anche le prestazioni del giocatore serbo non sono state esaltanti. Il tecnico francese crede però molto nel ragazzo e nelle sue qualità e per questo gli ha chiesto più impegno in allenamento, per tornare ad essere determinante come nelle prime gare.

“Difficile giocare senza Totti”, le parole di Pjanic sintetizzano al meglio il pensiero comune della piazza romanista. Il vero problema della Roma è dunque solo l’assenza di Totti? Se così fosse allora la soluzione sembra semplice e immediata. Il numero dieci giallorosso ha ripreso ad allenarsi in gruppo, dimostrando giorno dopo giorno di aver recuperato dall’infortunio alla coscia. Il capitano sta facendo di tutto per entrare nella lista dei convocati di domenica, ma Garcia non vuole affrettare i tempi e rischiare una ricaduta. La convocazione è possibile ma non certa, anzi. L’obiettivo è quello di recuperarlo definitivamente per la gara del 16 dicembre contro il Milan, e farlo giocare con la Fiorentina sarebbe solo un rischio che lo staff giallorosso non vuole correre. Se domani la sua condizione migliorerà notevolmente allora si accomoderà in panchina, altrimenti sarà destinato a vivere un’altra gara dalla tribuna.

CON LA FIORENTINA UNA GARA CHE PROMETTE SPETTACOLO – Domenica, dunque, arriva all’Olimpico la Fiorentina di Vincenzo Montella, una squadra in forma che sta stupendo tutti dalla scorsa stagione. I viola arrivano alla gara dopo lo splendido 4 a 3 contro il Verona, che ha denotato una grande forza offensiva ma anche le lacune difensive della squadra di Montella. I 15 punti nelle ultime 7 gare, secondi solo alla Juve, confermano il periodo positivo della Fiorentina. In avanti il capocannoniere Rossi fa paura, anche se ancora orfano dell’altro bomber Mario Gomez, e la difesa della Roma sarà chiamata ad un lavoro attento e meticoloso per contrastare la velocità e l’imprevedibilità della punta azzurra. Pepito e Borja Valero hanno contribuito alla realizzazione di 14 degli ultimi 15 gol della Fiorentina e sono sicuramente loro i pericoli da tenere sotto osservazione.

Ma oltre ad essere una sfida che promette spettacolo, Roma-Fiorentina sarà anche la partita degli ex. In maglia viola hanno trovato spazio Pizarro e Aquilani, una volta compagni di giochi di De Rossi nel centrocampo romanista. In panchina, poi, il grande ex Vincenzo Montella, prima gloria dello scudetto giallorosso, poi allenatore mandato via un po’ troppo precocemente. La squadra dell’aeroplanino dovrà cercare di riscattare le tre sconfitte patite nella scorsa stagione e di ribaltare un trend negativo all’Olimpico che vede i giallorossi vittoriosi in 12 delle ultime 14 partite giocate in casa.

Le premesse per una grande partita ci sono tutte, chissà che non possa essere anche quella del ritorno alla vittoria della Roma.