Il 2013 sta per concludersi e, come ogni anno, è tempo di bilanci. In casa Roma il borsino è sicuramente in crescita, e dopo un inizio anno stentato, la squadra ha ritrovato gioco, entusiasmo e soprattutto risultati. Una conclusione ricca di soddisfazioni per la i giallorossi, che hanno saputo reagire alla grande al finale disastroso della passata stagione. L’obiettivo principale della Roma di Garcia era proprio quello di far dimenticare in fretta il sesto posto in campionato ma soprattutto la dolorosa sconfitta nel derby di Coppa Italia. Un 2013 con alti e bassi dunque, così come spiegato da Francesco Totti in un’intervista rilasciata a Roma Channel: “Il 2013 è andato a corrente alternata: i primi sei mesi possiamo dire che sono stati brutti, mentre un inizio di campionato così lo volevamo un po' tutti. Speriamo di continuare così anche nel 2014, che è la cosa più importante”.

INIZIO STENTATO E QUELLA COPPA ITALIA… – Un 2013, dunque, iniziato in maniera tutt’altro che positiva. È la Roma di Zeman, viene da un ottimo periodo, ha chiuso il 2012 con cinque vittorie in sei partite e viaggia verso la conquista del terzo posto. Poi è arrivato l’anno nuovo e qualcosa è cambiato. La gara contro il Napoli, quella dell’epifania, ha ridimensionato le ambizioni giallorosse, con un Cavani che ha letteralmente distrutto la squadra capitolina. Da qui è iniziata una striscia negativa che ha portato all’esonero di Zeman dopo la confitta contro il Cagliari, nella partita passata alla storia per la comica autorete di Goicoechea, pupillo del boemo. In panchina viene chiamato Andreazzoli, portato alla Roma come tattico di Spalletti e rimasto come collaboratore dei successivi allenatori. Con il nuovo tecnico cambia il modulo, dal 4-3-3 si passa al 3-5-2, e, dopo la sconfitta contro la Sampdoria, iniziano ad arrivare i primi risultati. La striscia positiva parte da quell’1 a 0 contro la Juventus con il gol di Francesco Totti e continua con le vittorie su Atalanta e Genoa. La risalita giallorossa verso posizioni europee sembra possibile, ma nelle ultime giornate la sconfitta con il Chievo e il pareggio senza reti con il Milan relegano la Roma al sesto posto finale.

Poi c’è il capitolo della Coppa Italia, uno dei punti più bassi mai toccati nella storia giallorossa. La Roma raggiunge la finale contro la Lazio dopo la doppia vittoria con l’Inter e si appresta a giocare un derby che vale più della semplice qualificazione in Europa League, vale una stagione. L’epilogo della partita lo conoscono tutti, e quella sconfitta contribuisce notevolmente alla svolta societaria. Si inizia a sentire il bisogno di costruire una squadra non più di soli giovani promettenti, ma di giocatori già pronti ad affrontare il nostro campionato. La nuova Roma inizia così a prendere forma.

IL NUOVO 2013 – Da giungo si cambia rotta. L’addio di Franco Baldini permette a Sabatini di lavorare senza alcun vincolo e il DS inizia a muoversi sul mercato con criterio ed astuzia. Bisogna risollevare una squadra svuotata dalla delusione del 26 maggio e soprattutto far tornare l’entusiasmo a tutta la piazza giallorossa. Per la panchina, dopo i corteggiamenti ad Allegri e Mazzarri, viene scelto Rudi Garcia, ex tecnico del Lille. Osvaldo, Lamela e Marquinhos vengono ceduti per fare cassa e sono rimpiazzati da un mix di giocatori talentuosi ed esperti come De Sanctis, Benatia, Maicon, Strootman, Ljajic e Gervinho. Tra lo scetticismo generale piano piano stava nascendo una nuova squadra. Ma a spazzare via tutti i dubbi basta veramente poco. Le prime partite, vinte e dominate dalla Roma, fanno intuire il potenziale di questa squadra che cresce gara dopo gara. Il derby della “rivincita” è un crocevia importante per i giallorossi, e gli uomini di Garcia non lo sbagliano. Le vittorie continuano ad arrivare e la piazza ritorna finalmente a esaltarsi. Anche i pareggi con Torino, Sassuolo, Cagliari e Atalanta non scalfiscono le certezze di questa squadra, che ha come basi il bel gioco e una solidità difensiva impressionante. L’assenza per infortunio di Totti si fa sentire durante queste gare, ma con il suo rientro, e quello di Destro, la Roma può finalmente tornare a puntare in alto.

La nuova Roma è la Roma dei record, quella delle dieci vittorie nelle prime dieci partite, quella dell’imbattibilità in campionato e della migliore difesa d’Europa. Una squadra bella, compatta e grintosa, che non sbaglia mai l’approccio alla gara e che sta dimostrando di potersi giocare il titolo fino alla fine. Purtroppo però i record non bastano per arrivare in vetta alla sosta, ma la Juve è lì, a 5 punti, e alla ripresa del campionato c’è subito lo scontro diretto. Garcia continua a predicare calma, a dire che il vero regalo lo vorrebbe fare a fine campionato e non a Natale e a considerare il reale obiettivo il terzo posto, ma con una finale di anno così ormai si può solo sognare in grande.

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Marco Simonelli
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