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Roma, Garcia: "La squadra non c'entra, la colpa è mia"

Il tecnico giallorosso analizza la pesante sconfitta contro i tedeschi: “Dovevamo aspettarli, giocando chiusi e più dietro nel primo tempo hanno fatto quello che volevano"

Roma, Garcia: "La squadra non c'entra, la colpa è mia"
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Di Arianna Radice

Delusione, tanta. Un risultato che brucia, una pugnalata che fa male.  "Il primo a sbagliare sono stato io”: Poche parole ma ben precise quellle del tecnico francese Garcia, la sua Roma ha perso male contro il Bayern Monaco e se ne assume tutte le responsabilità:  "Ho sbagliato la strategia. Sono deluso dai due gol presi nel secondo tempo, perché dopo la loro mezz'ora fantastica abbiamo mostrato di avere orgoglio. Ora conta rialzare la testa subito, pensare al campionato e l'unica buona notizia è il pareggio tra Cska Mosca e Manchester City che ci permette di essere ancora secondi in questo girone. I calciatori non c'entrano, è solo colpa mia".

E ancora: "Abbiamo giocato meno bene del solito, eravamo spettatori della partita e non mi piace perché bisogna essere compatti e aggressivi. Accettiamo la sconfitta, perché comunque mostra gli step che dobbiamo superare per raggiungere le migliori squadre del mondo. Siamo ancora secondi, ma se giochiamo così non superiamo il girone. Perdere col Bayern Monaco è normale. Perdere prendendo uno schiaffo fa male, ma dobbiamo mostrare - e io non ho dubbi - che siamo un grande gruppo"

I GIOCATORI 

Daniele De Rossi : "Applausi alla fine? Pugnalata al cuore" - " Si parte dal risultato, perché è la prima cosa, la cosa più eclatante. Un risultato così non viene per caso, cerchiamo di trovarli dei punti positivi per futuro. È una lezione che ci serve, non dico che ci ridimensioni, ma che ci faccia capire che c’è ancora tanta strada da fare, nonostante il nostro valori non cambi.Sicuramente, era una partita che aspettavamo da tanto, la città l’aspettava da tanto ed è un peccato che abbiamo regalato questo risultato ai nostri tifosi. È una pugnalata al cuore vederli applaudirci a fine partita, perché ci stanno vicino, perché gli abbiamo dato tante soddisfazioni in questo anno e mezzo e continuano a starci vicino perché la stagione è lunga e secondo, potenzialmente  molto ricca di soddisfazioni.

Miralem Pjanic, "Normale essere dispiaciuti"- “Non si sa cosa sarebbe successo se non avessero segnato subito. Hanno fatto pressing per tutta la partita, era difficile fare il nostro gioco. Abbiamo affrontato una squadra molto forte: adesso l’obiettivo è passare, mancano ancora tre partite, augurandoci che non succedano più serate come questa. Dopo una partita così è normale che siamo giù, difficile accettare la situazione e dire qualcosa di intelligente. Nessuno si aspettava questo, ma ci siamo detti di dimenticare e pensare all’impegno di sabato. Abbiamo già dimostrato dall’inizio della stagione il nostro valore. Non so neanche spiegare cosa sia successo: non siamo riusciti a tenere palla, abbiamo giocato con atteggiamento troppo difensivo e abbiamo creato troppo poco”