Rudi Garcia mostra, in pubblico, atteggiamento irriverente, convinto. Sfida aperta a tutti, dal campo alla scrivania. L'atteggiamento del tecnico, radicalmente cambiato dall'approdo nella Capitale, non conosce passi indietro e salutari strette di mano. Una continua lotta verbale, per guadagnare un punto sulla scacchiera dello scudetto. Supportato dal Presidente, Garcia assume toni di sfida, già ora. Il campionato è corsa a due, da tempo, conviene quindi alzare l'asticella. Al giro di boa, guida la Signora, mentre la Roma è lì, in scia. 

Ora, la testa si sposta al campo, perché gennaio è mese nemico. La Coppa d'Africa spopola Roma. Non preoccupa la partenza di Sanabria, di certo creano malumore quelle di Gervinho e Keita. L'ivoriano è la scheggia impazzita del tridente offensivo. A Roma è diventato anche incisivo sottoporta, come mai in Inghilterra. Garantisce corsa, strappi, anche un utile apporto in ripiegamento. Senza di lui, spazio a chi ha giocato meno fino ad oggi, Ljajic e Iturbe. Parabola opposta per i due. L'ex Chievo, giunto come ciliegina sul mercato trionfale di Sabatini, strappato alla concorrenza a fior di milioni, si è spento presto, sedendosi in panchina, in silenzio. Il serbo, inizialmente sul mercato, si è invece conquistato scena e fiducia. Nele ultime uscite, uomo chiave, per qualità e talento. L'opzione ulteriore porta a Destro, valore da non deprezzare. L'azzurro sonda altri lidi, perché Garcia non ama un nove di riferimento e predilige Totti come opzione in grado di accendere i compagni o addirittura un tridente di movimento. 

Ancor più pesante l'assenza di Keita. L'arrivo a parametro zero, in sordina, ha tratto in inganno molti. L'esperienza in campo europeo, l'indiscussa sagacia calcistica, in punta di piedi il maliano si è inserito in un centocampo di stelle, strappando posto e certezze a De Rossi. Garcia, in partite chiave, non rinuncia mai a Keita. Fondamentale, in sua mancanza, ritrovare un De Rossi vecchio stile e inserire, con attenzione, Strootman, oggi lontano dalla forma migliore, ma fisicamente finalmente integro. Nainggolan si presenta al via come unico insostituibile, in attesa di un riscatto non agevole.

Gennaio attende Juve e Roma, ma nella testa dei giallorossi alberga qualche insidia in più.