"Quanto sei bella Roma quando è sera", già, peccato che domenica sera a Roma, la grande bellezza non avrà nulla in comune col calcio, perchè Il derby delle 15.00, nell'insolito orario in cui verrà giocato, non trova ancora un vincitore, ma vede già il primo sconfitto: il calcio italiano. Che soccombe ancora una volta al terrore della violenza ultrà, che piega ancora una volta il capo, davanti alla stupidità e alle barbarie, quelle che col calcio non c'entrano proprio nulla. Ma nel fortino dell' Olimpico, che vedrà limitata la propria capienza, incredibile ma vero, ci sarà pure tempo per parlare di calcio. 

Sì, perchè in campo lo spettacolo dovrebbe essere a dir poco assicurato: la Roma "capoccia", inseguitrice, ad un punto da quella signora-torinese-bianconera un pò snob, che trova davanti a sè la Lazio del funambolo Felipe Anderson, che coabita col Napoli e adesso si è messa in testa anche la Champions

Il derby è il derby, e a Roma vale di più: perchè se quello della Madunina è il più prestigioso d'Italia, quello della capitale è senza dubbio il più sentito. A Roma si vive una stagione intera aspettando la stracittadina, quella partita che proprio non puoi perdere. Così, se i romanisti ricordano il poker di Montella del marzo 2001, nelll'indimenticabile manita giallorossa rifilata ai cugini laziali, i fedellissimi dell'Aquila gongolano ancora pensando alla vittoria in finale di coppa italia nel 2013, quando Lulic fu eletto sindaco della capitale, almeno così titolava "Roma Today".

La Roma, orfana di Gervinho, che in Africa ha il suo bel da fare, rivede all'orizzonte Ljajic, recuperato, e probabilmente inizialmente in panchina.  Spazio allora a Florenzi e Iturbe, che, insieme ad un Totti senza età, completeranno un trio offensivo da "sky full of stars". E se all'Olimpico non sarà nemmeno necessario accendere le luci, speriamo che ad illuminare la domenica capitolina sia lo spettacolo che tutti gli appassionati della poesia calcistica amano più di mille altre cose. Vinca il migliore, o il più fortunato, ma prima di tutto, speriamo che a vincere a Roma sia proprio lo sport.