Un gol di Destro e un pari che lascia l'amaro di bocca. La Roma scintillante, viva, di inizio stagione è ormai un ricordo, il recente passato è fatto di prestazioni altalenanti, strappi improvvisi conditi da momenti di apatia. I giallorossi galleggiano grazie alla classe di giocatori straordinari - vedi Totti nel derby - ma la difficoltà nell'imporre gioco e volontà è evidente. A Palermo, la scintilla Dybala apre la scatola e inaugura la serata di sofferenza di Strootman e compagni. 

La reazione arriva nella ripresa e porta in dote il pari dell'attaccante, ma il treno scudetto vede la Juve pronta ad allungare nel posticipo domenicale con il Verona, già travolto in Coppa. Differenza abissale quella tra Roma e Juventus nelle uscite di gennaio. La Signora mostra l'abito più bello, a Napoli, la Roma rimonta nella stracittadina e si salva a Palermo. I propositi di scudetto si sgonfiano parzialmente nell'esame del Sud.

"Nel primo tempo non abbiamo giocato, eravamo piantati, niente movimento. Incontriamo una squadra in piena fiducia, e appena inizia la partita facciamo un regalo di Natale fuori stagione: per fortuna che la squadra poi si è ritrovata, anche cambiando modulo. Dobbiamo entrare subito in partita: ce lo diciamo ma dobbiamo anche farlo. I ragazzi devono capire che ogni momento della partita è importante, non dobbiamo entrare in partita solo quando prendiamo gol. Dobbiamo avere più continuità nel corso della partita".

Tanti assenti, una bocciatura lampante, questo il responso del Barbera. Juan Iturbe, giunto in estate dal Verona, come pezzo pregiato di un mercato mirato, lascia il campo nella seconda frazione di gioco, impalpabile. Al suo posto un giovanissimo, Verde, talento in erba. Senza Gervinho, impegnato in Coppa d'Africa, con Totti non al top, Iturbe spreca la chiamata di Garcia e si apre un caso in casa Roma. 

"Oggi per Manuel era una partita difficile, anche se è stato propositivo. Ma le prime partite che ha fatto nel 2015 mi sono piaciute più di questa. Ma nel primo tempo il problema non è stato solo suo, era di tutti e 11. L'ingresso di Verde? Non credo sia un azzardo, ha le stesse qualità di Iturbe, è veloce, mancino e salta l'uomo: con più esperienza e più minuti ci potrà aiutare anche lui. Con il capitano influenzato potevo far entrare solo Marco Borriello, ma avrei dovuto cambiare modulo e avremmo perso profondità, mentre con Verde avrei avuto le stesse possibilità offensive. Con più giocatori al centro del campo eravamo molto più equilibrati, non solo in fase offensiva, dove Strootman ha fatto tutto il possibile. A Manuel piace più stare sulla fascia, Adem preferisce andare più tra le linee, ma dobbiamo dare meno riferimenti ai nostri avversari. Adesso abbiamo due partite difficili, martedì in Coppa con l'Empoli e poi la trasferta con la Fiorentina, dobbiamo stringere i denti e cambiare atteggiamento. Anche perché anche l'ultima partita abbiamo chiuso il primo tempo sullo 0-2".

Dopo la Coppa, il calendario propone la trasferta di Firenze, serve una Roma diversa.