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Garcia: "Il Parma non molla, dobbiamo essere concentrati"

Il tecnico non sottovaluta l'ostacolo ducale e punta a conquistare l'intera posta per non lasciare scappare la Juventus. Tra assenze e rientri, un incrocio fondamentale prima del ritorno dell'Europa.

Garcia: "Il Parma non molla, dobbiamo essere concentrati"
Rudi Garcia
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Di Johnathan Scaffardi

Rudi Garcia inverte la rotta, niente proclami, un sano realismo. La Roma deve vincere, per mantenere viva la speranza di rincorsa. La Juve dista sette punti e l'obiettivo è mantenere il disavanzo dalla capolista inalterato fino alla scontro diretto dell'Olimpico. Il successo col Cagliari restituisce un briciolo di serenità, ma anche in terra sarda la Roma si è mostrata spesso indifesa, timorosa, messa sotto da un undici orgoglioso, ma tecnicamente modesto com'è quello di Zola. A Roma, arriva il Parma, sommerso dai debiti, condannato dalla classifica e da una gestione fallimentare. Fondamentale non sottovalutare però l'undici ducale, un calo di concentrazione può risultare oltremodo fatale.

"Adesso è il momento di pensare partita per partita, non occupiamo la testa pensando ad altro. Domani non abbiamo scelta, dobbiamo vincere e far vedere sul campo il divario in classifica tra noi e loro. Il Parma non è una squadra rinunciataria, non molla, ha perso solo nel recupero in coppa Italia contro la Juve e noi dobbiamo essere concentrati. Guai a pensare all'Europa League e alla partita del 2 marzo contro la Juventus. Domani dobbiamo dare tutto e vincere".

Capitolo formazione. Tante le assenze in casa giallorossa. Castan e Strootman in primis, due pezzi da novanta che la Roma può solo sfiorare nella stagione corrente, sperando in un recupero completo in vista dell'anno venturo. Iturbe è ai box e Maicon è l'ultimo della lista. Con il brasiliano anche Totti, nel recente periodo apparso in forte calo, complice influenza e acciacchi. Il ritorno degli africani restituisce linfa all'attacco. La vittoria della Costa d'Avorio galvanizza Gervinho e il neo-arrivo Doumbia. Per squalifica è invece fermo Holebas, naturale sostituto Cole. 

"Maicon da 20 mesi si allena col suo preparatore, a volte migliora, altre sta ancora male. Adesso ha di nuovo dolore al ginocchio, speriamo riesca a tornare presto quel giocatore devastante che conosciamo. Totti invece non ci sarà perché è ancora debilitato dall'influenza e non voglio correre rischi. Nessuno è indispensabile, i cimiteri sono pieni di persone indispensabili: Gervinho è importante ma serve il collettivo e poi a parte la Coppa Italia ultimamente abbiamo sempre fatto gol. Non sono preoccupato, avremo anche Doumbia, è un po' stanco ma è pronto, lui è un bomber ed è quello che ci serve".

Il tecnico francese sposta poi l'attenzione sulla fase difensiva, tallone d'Achille nelle uscite dell'ultimo mese "Dobbiamo essere più solidi perché è quella la base per vincere. Considerando tutti i problemi che abbiamo avuto, abbiamo una difesa forte e il mercato è stato fatto bene. Però ci sono dei gol che dobbiamo evitare e i difensori possono fare meglio, ma può fare meglio tutta la squadra. A Cagliari la responsabilità è stata della difesa, ma a volte serve avere una squadra più compatta".

Infine un richiamo a Pjanic. Il folletto bosniaco torna a prendersi  la mediana, in una squadra che nel mezzo può contare sull'esperienza di Keita e sulla fisicità di Nainggolan, ma non su un tasso qualitativo importante. A quello deve pensare appunto Pjanic, talento assoluto. Dopo un inizio coi fiocchi, anche lui si è perso, deludendo le attese del tecnico, ora serve una scossa "Sì, ci aspettiamo di più da lui, soprattutto su come incide nelle zone del campo. È stato costretto a giocare non al 100%, ma adesso non ha più questo problema fisico (al tendine, ndr) e gioca più tranquillo. Lui è il playmaker della squadra e siamo tutti in attesa del vero Miralem, giocatore di altissimo livello".