Se il posticipo dell'Olimpico doveva essere il match dell'All In, lo split di fine partita divide il piatto in parti non proprio uguali. La Juve è sempre più Signora d'Italia, la Roma asciuga le lacrime di fronte ad un finale triste, ma non certo inedito. Perchè i nove punti che stanno in mezzo alle sponde calcistiche migiori della Serie A sanno di un'altra annata buttata al vento, giallorossi fuori da tutto, Europa League a parte. 

Del resto, il campo parla chiaro: la Roma parte con i favori del pubblico e la voglia di rivalsa nei confronti di chi è avanti solo per mera coincidenza, ah, a proposito, questo non è vero. La Juventus sta davanti per mentalità e forza, e il nauseabondo giro palla che i giallorossi ostentano nel primo tempo è stucchevole e quantomai inutile, perchè se Gervinho non si muove la Roma va fuori giri, e la Juve aspetta perchè le fa comodo, non sono certo loro ad aver qualcosa da recuperare. 

Nel secondo tempo la Signora imbocca la solita Carlito's Way, che la gira davanti agli occhi di tutti, De Sanctis la guarda ma non la tocca, e allora ecco che rispuntano i fantasmi, l'Oimpico è stregato da novembre ma fortuna vuole che ci sia ancora chi è disposto a fare la parte del ghostbuster, Keita è lucido per tutto il match, e alla fine, tira la Roma per i capelli. 

Tutti in avanti, la partita si accende quando non serve più: finisce 1-1, e adesso chissà chi parlerà ancora di scudetto.